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La Opinión

Allegri ha dato equilibrio e sogni: vale più del gioco

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Allegri Gli sfigati del lunedì

Dicevano che non sarebbe servita neanche la solita ‘allegrata’: invece Massimiliano ha tirato fuori dal cilindro Emre Can terzo di difesa, poi terzino, sempre primo fulcro del gioco della Juventus. Che sì, ha vinto 3-0 contro l’Atletico di Madrid riuscendo ad agguantare un quarto di finale di Champions League. Ma questo lo sapete già, perché è su tutti i giornali e su ogni parte dei notiziari d’Italia. Giustamente, tra l’altro: perché questa è stata un’impresa. Una meravigliosa impresa. E ha avuto tutti i connotati giusto, dal primo all’ultimo minuto.

Non solo Emre, Allegri ci ha messo del suo anche nelle scelte relative agli uomini: innanzitutto Spinazzola. La prima in assoluto in Champions, in una gara così importante e devastante per carica emotiva. Non c’ha riflettuto due secondi: ha scelto di correre, di andar giù con la gamba, di superare ogni ostacolo con forza e abnegazione. Proprio come ha fatto con il suo infortunio, quand’era titolare inamovibile in Nazionale e la Juve l’aveva scelto per supportare la sua batteria di esterni. E poi Bernardeschi, che ha superato Dybala nelle gerarchie e che adesso è inamovibile e non avrebbe più senso tenerlo fuori

La Juve aveva fuori Barzagli, Cuadrado, Douglas Costa, Khedira e De Sciglio. Chi più, chi meno, tutti estremamente importanti. Allegri si è rimboccato le maniche e ha dato un’ulteriore prova di intelligenza, dispensando serenità e vincendo da gran signore. In conferenza stampa, alla fine, ha ripetuto le stesse parole dell’andata: non si era fuori prima, non si è vinto ora. Regna l’equilibrio in questa pazza stagione della Juventus. Segno di grandi cose.

Francesco Orbino

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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