Champions League
Il tabù di Juventus-Real Madrid
Juventus-Real Madrid, se col Barça in Spagna si parla di Clásico, fuori confine iberico si può tranquillamente coniare il termine di “Classico“ in virtù dei 19 precedenti fra le due compagini, uno dei match in assoluto più frequenti nella storia di questa competizione.
Non si sono infatti mai affrontate in alcun altro grande evento, Coppa delle Coppe o ex Coppa Uefa che sia, Real Madrid e Juventus si sono date appuntamento esclusivamente nella coppa dalle grandi orecchie, per notti che sono rimaste nella storia bianconera, ma non solo.
Il bilancio delle finali infatti è tragico, due su due vinte dai blancos: vent’anni fa esatti grazie al gol di Mijatovic, 12 mesi fa con il netto 4-1 condito dalla doppietta di Cristiano Ronaldo, incubo madrileno anche questa notte allo Stadium.
La partita di Cardiff ha fatto da “bella”, visto che sino a quel momento erano 8 le vittorie a testa fra le due squadre, con due pareggi. È nel doppio confronto che il Real Madrid cede il passo alla Vecchia Signora, capace di ottenere la qualificazione da ben cinque scontri consecutivi fra andata e ritorno.
Gli ultimi sono scolpiti nella memoria dei bianconeri: nel 2003, quando fu sconfitto il Real dei galacticos in semifinale, con il rigore parato da Buffon su Figo e la tremenda ammonizione a Nedved a fine match, che gli costò la finale di Manchester persa poi col Milan. Tre anni fa invece l’impresa si chiuse al Bernabeu, col timbro del grande ex Morata, capace di pareggiare il rigore segnato da Ronaldo.
Due tabù da sfatare, da ambo le parti, ma da stasera la palla passa al Real che in nessun altra squadra in Europa ha precedenti negativi come con la Juventus. Ha un Isco showman per riuscirci, autore di una tripletta da sogno alla’Argentina con la maglia della Spagna, un Ronaldo riposatissimo dopo lo stop nella Liga e soprattutto la certezza, nonostante la Liga sfumata, di recitare ancora il ruolo di protagonista in Champions, dopo aver eliminato facilmente gli “immaturi” parigini.