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Atalanta a tutto Gasp: Champions col nerazzurro sbagliato

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Atalanta Champions

Erano gli anni ’90 quanto l’Atalanta viveva le notti europee, ma oggi è tutta un’altra storia. Per il modo in cui gli uomini di Gasperini stanno raggiungendo questi straordinari risultati, un po’perchè in fondo l’Europa così vicina non è la vecchia Uefa disputata nel vecchio millennio ma potrebbe anche essere quella che a Bergamo hanno da sempre potuto ammirare solo in televisione.

Un gruppo di giovani incredibili, capaci di esplodere nel giro di pochi mesi e diventare protagonisti di un campionato strabiliante. Che il vivaio dell’Atalanta rappresenti l’eccellenza a livello italiano era risaputo, ma che potessero rappresentare da subito un tesoro capace di brillare fino alle soglie della zona Champions era impensabile. Soprattutto dopo che, a gennaio, la truppa perdeva uno dei prodotti più prelibati di quegli 11 che stava stupendo la Serie A intera, Gagliardini. Il passaggio del centrocampista all’Inter, che anche nel nerazzurro più titolato ha avuto un impatto eccellente, non ha scalfito minimamente le certezze della formazione bergamasca, capace di trovare valide alternative tra Freuler ed il ritorno del figliol prodigo Grassi.

E a proposito di nerazzurro “sbagliato“, questa non può non essere anche la rivincita di Gasperini. Uno che è capace come pochi di valorizzare i giovani, in virtù dell’esperienza maturata con le giovanili della Juventus. Che è riuscito a portare il Genoa in Europa, sfiorando quella dei grandi fra 2009 e 2010. L’arrivo all’Inter coincise con la parabola discendente di una squadra che aveva vinto tutto, ma finito la benzina e motivazioni. Lui durò appena un mese e mezzo, non si ebbe pazienza per le sue idee e per un allenatore dal passato troppo “debole” per resistere su una panchina tanto bollente.

Il ritorno a Genova, dopo l’intermezzo poco felice di Palermo, lo ha rilanciato garantendoli la possibilità di allenare la Dea. E pensare che anche qui, un girone fa, era ad un passo dall’esonero: 1 punto in 6 partite, poi la vittoria in casa proprio contro il Napoli a rappresentare il punto di svolta. Poi il miracolo del sabato, che non sta tanto nel riuscire ad espugnare il San Paolo, quanto farlo in 10 e trovando il raddoppio in inferiorità numerica.

Da Caldara a Conti, Kessié e Petagna fino ad arrivare alla stella di Gomez e le scommesse vinte con Berisha e Masiello. Un pubblico caldo come nessun altro nel Nord Italia, che ha accolto ad Oria in migliaia il ritorno degli eroi di Napoli.

Ora la Champions dista solo 3 lunghezze: con l‘Europa League a piena portata di mano sognare non costa nulla.

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.

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