Football
E’ una Roma inquietante, la vittoria maschera le paure

4-2 al Palermo, un primo tempo spettacolare, tre punti in cascina e quindici giorni per lavorare al meglio. Il bottino che la Roma si porta a casa dal Barbera è più che soddisfacente, se non fosse per una prestazione difensiva abbastanza imbarazzante e una serie di momenti batticuore di cui probabilmente i tifosi giallorossi avrebbero fatto a meno. Ma andiamo con ordine.
ATTACCO SHOW- 11 gol in tre partite, azioni spettacolari e minacce costanti nell’area avversaria. Le paure per un gioco offensivo che stentava a decollare sono volate via insieme al ritorno di uno scatenato Gervinho, autore di una doppietta che fa il paio con il tap-in vincente contro il Carpi. Malino Salah, ma per il resto, tra dribbling e inserimenti, la Roma sembra davvero poter far male ogni volta che si presenta nella trequarti avversaria.
DIFESA HORROR- L’altro lato della medaglia è una fase difensiva quantomeno da rivedere. De Rossi, contro un attaccante vero come Gilardino, ha palesato una certa inadeguatezza, Manolas spesso si fa pescare in una posizione non corretta, il centrocampo sovente fa fatica nella fondamentale opera di filtro, che, in teoria, dovrebbe mascherare le lacune della retroguardia giallorossa. Su questo aspetto, Garcia dovrà lavorare parecchio, perchè sarebbe un peccato sprecare un potenziale tecnico straordinario.
I SINGOLI- Note di merito per il già citato Gervinho e Miralem Pjanic. Discontinui, talvolta irritanti, ma questi due giocatori possono davvero marcare la differenza quando trovano la giornata giusta. Il bosniaco quest’anno sta inanellando una serie di prestazione eccellenti, condite da tre gol. Può essere la stagione della definitiva consacrazione. L’ivoriano sta tornando ai livelli del primo anno e potrebbe rappresentare una freccia devastante nell’arco di Garcia.
Male, malissimo il Palermo. Al di là della sterile reazione dopo il gol casuale di Gilardino, la squadra di Iachini non è sostanzialmente mai scesa in campo. Con queste prove, anche la permanenza in Serie A non è così scontata.
Matteo Masum
