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I 7 motivi per cui l’inizio di stagione della Juventus è un bluff

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Allegri Juventus-Monaco.

Un inizio terribile: la Juventus di Max Allegri ha cominciato la stagione con due sconfitte e un pareggio su tre partite e tante critiche. In 180′ la grande corazzata che l’anno scorso ha vinto Campionato, Coppa Italia e sfiorato la Champions League perdendo soltanto la finale a Berlino è stata smantellata, ha perso la sua personalità e il suo vigore, non ha chance scudetto e Marotta ha fallito. È tutto vero? Non proprio, anzi.

Ecco perché quest’inizio di stagione bianconero è un bluff.

INFORTUNI – Sembra un alibi, ma non lo è. Contro l’Udinese e a Roma la Juventus ha giocato senza Marchisio e Khedira, due titolari, e con Lemina non ancora a Torino. Praticamente due terzi fuori e sostituto del primo non acquistato. Non facile quindi vincere, soprattutto se chi deve costruire il gioco è Padoin, un grande professionista sicuramente non dai piedi educati. Con l’infermeria vuota sarebbe stata un’altra cosa. 

MERCATO Nell’ultimo giorno di mercato sono arrivati Lemina e Hernanes, mentre Alex Sandro non ha potuto fare la preparazione. Il mercato fa e disfa le squadre: in questo caso, a Marotta e Paratici è forse mancato il tempismo. Portare il trequartista nell’ultimo giorno di calciomercato e prendere tasselli importanti nelle ultime due settimane significa compromettere l’inizio di stagione. Così è stato, ma con un po’ di tempo si aggiusterà tutto.

PREPARAZIONE – I Nazionali sono tornati soltanto il 16 luglio, Pereyra il 27. La preparazione è iniziata per giocare la Supercoppa dell’8 agosto, con ritmi altissimi che hanno appesantito le gambe e procurato infortuni. Tutto questo ha reso l’inizio di stagione difficilissimo: la partita contro l’Udinese è stata sfortunata, il calendario non ha aiutato ponendo la Roma alla seconda. Il vero campionato inizia adesso.

INTESA MANCANTE – A differenza della Roma, che ha una rosa già coordinata a cui ha aggiunto dei tasselli, la Juventus ha rinnovato completamente. Fuori gente importante sia in campo che nello spogliatoio come Pirlo, Vidal, Tevez, Llorente e Pepe, dentro giovani importanti e uomini d’esperienza che però non si conoscono. Ecco spiegati quindi i tanti passaggi sbagliati tra Mandzukic e Dybala, tra Bonucci e gli attaccanti. Un po’ di tempo e di pazienza e riavremo la Juve che conosciamo.

GLI INIZI DI ALLEGRI Tra Cagliari e Milan, Max ha sempre avuto inizi turbolenti. L’anno scorso ci fu un’eccezione, con 6 vittorie in altrettanti gare, ma quest’anno è tornato il solito, vecchio Allegri. Dopo il brutto inizio però ha sempre portato a casa grandi risultati: un campionato grandioso con il Cagliari, la vittoria dello scudetto con il Milan. Diamo tempo al tempo, dunque.

CRESCITA DEI GIOVANI – Come abbiamo spiegato sopra, Marotta e Paratici hanno portato a Torino tanti giovani di ottima qualità: Rugani, Dybala, Zaza, lo stesso Sturaro al suo primo ritiro con la maglia della Juventus, Lemina. Bisogna aspettare che questi ragazzi crescano, acquisiscano personalità e capiscano cosa significa giocare per la Juventus.

TREQUARTISTA – Fondamentale per il modulo di Max Allegri è il trequartista: basti pensare a Vidal e – soprattutto – Pereyra (autore di una grandissima crescita) l’anno scorso, a Boateng nell’anno dello scudetto con il Milan. Nelle prime due dell’annata corrente, Max non ha avuto a disposizione nessuno che potesse ricoprire quel ruolo, se non Pereyra, ma era impossibile far giocare l’argentino in quella posizione con la moria dei centrocampista. Con l’acquisto di Hernanes si occupa anche quella casella vuota fino ad ora: adesso Max potrà giocare come piace a lui e mostrare di che pasta è fatta la vera Juventus.

Luigi Fontana
@luigifontana24

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