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Ciclismo

Vuelta, le pagelle della sedicesima tappa

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Fabio Aru perde la maglia rossa, ma la Vuelta non è finita

Due sono stati i grandi protagonisti della sedicesima tappa della Vuelta. Innanzitutto, il redivivo Frank Schleck, che risorge dopo molto più dei fatidici tre giorni e va a conquistare una splendida vittoria al termine di una grande fuga. L’altro è Joaquim Rodriguez, che finalmente annusa la possibilità di salire sul gradino più alto del podio e strappa la maglia, per un solo secondo, a Fabio Aru. Diamo qualche voto, in attesa della cronometro e dell’ultima tappa dura di sabato.

SCHLECK 10 – Se vedete un colore tra il marrone e il rosso scuro sul suo caschetto, tranquilli, è solo ruggine. Torna a vincere in una grande corsa a tappe dopo il 2011 e si merita uno striscione con un “Bentornato” a caratteri cubitali. Una bella vittoria, da grande campione quale era qualche primavera fa.

RODRIGUEZ 8 – Hai visto mai che questa fosse la volta buona? Al traguardo di Madrid manca poco e lo spagnolo più amato d’Italia potrebbe veramente farcela. Stacca Aru di 2”, sufficienti per fargli prendere la maglia rossa e partire da leader nella crono. Ora tutti in silenzio per scaramanzia.

ARU 6,5 – Pare in difficoltà nella salita finale, nonostante Diego Rosa e Mikel Landa siano davanti a tirare. Ogni momento sembra quello giusto per darci l’arrivederci alla prossima stagione ed invece il sardo tira fuori i suoi attributi esagonali e per poco non agguanta Rodriguez con una super rimonta. E’ forte forte, può ancora vincere.

DOMOULIN 6 – Spauracchio del gruppo a causa della sua abilità nelle corse contro il tempo, oggi doveva perdere parecchio, ma viene staccato solo alla fine. A meno di due minuti dal primo posto resta una minaccia.

QUINTANA 5- Ti aspetti la reazione del campione sullo strappo finale, peccato che il Tour si faccia ancora sentire nelle gambe del colombiano. Difficile a questo punto anche sognare il podio.

MAJKA 4- Fa lavorare i suoi come se volesse conquistare pure la Vuelta dell’anno prossimo, ma purtroppo per lui non conquisterà neppure questa. Sonnecchia fino all’arrivo, senza darci testimonianza delle sue grandi qualità. A crono è uno dei migliori.

Matteo Masum

Giovane studente di filosofia ed aspirante giornalista, nato nel 1993. Calcio e ciclismo sono gli sport che amo maggiormente, ma la mia vera, grande passione, è la politica, vissuta, sempre e comunque, in direzione ostinata e contraria.

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