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Le 5 frasi-figuracce dei nuovi acquisti

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Quante volte avrete pensato nella vita di tutti i giorni “Ma che sta dicendo? Farebbe meglio a stare zitto!”, poiché spesso capita che qualcosa che non vuoi fare poi finisci con il farla e qualcosa che detesti poi finisce per piacerti. Questo accade molto spesso anche nel mondo del calcio con i calciatori che, specialmente in sede di presentazione con la nuova squadra, tendono a lasciare dichiarazioni che nel corso del tempo si riveleranno piuttosto contraddittorie. A volte la cosa migliore sarebbe limitarsi ad un “Sono contento di essere qui” invece che tirare in ballo certi eventi del passato, dichiarare di non voler mai e poi mai giocare per quella squadra e cose simili. Abbiamo raccolto le cinque migliori figuracce accadute negli ultimi anni.

HERNANES – Il Profeta brasiliano, passato nell’ultimo giorno di mercato dall’Inter alla Juventus, è solo l’ultimo in ordine temporale ad essere incappato in una figuraccia. Un anno e mezzo fa infatti nel giorno della presentazione con la maglia nerazzurra Hernanes alla domanda “Cosa ti piace dell’Inter?” rispose: “Che è stato l’unico dei club di A a non essere mai sceso in B […] Poi è sempre stata lontana dagli scandali, anche quelli di qualche anno fa, e questo mi piace. Voglio vivere in pace facendo le cose corrette…”. Insomma, che dire. La società bianconera non è citata in modo esplicito, ma le sue parole lasciavano intendere un certo “disprezzo” nei suoi confronti. Adesso che è diventato un calciatore della Juventus il passato lo metterà alle spalle, ma quelle parole restano.

MARTIN MONTOYA – Uno dei nuovi volti dell’Inter targata Mancini è il terzino spagnolo Montoya, arrivato dal Barcellona. La frase pronunciata dal ventiquattrenne che ha lasciato di stucco un po’ tutto l’ambiente nerazzurro è stata: “Spero di tornare al Barcellona al termine del prestito biennale”. Presentazione migliore di questa non ci poteva forse essere per il giocatore cresciuto nella cantera blaugrana, andato via in seguito al rinnovo di Dani Alves e l’acquisto di Aleix Vidal. Da segnalare inoltre che, oltre che con le parole, nemmeno sul campo Montoya ha impressionato, tanto da rimanere in panchina sia con l’Atalanta che col Carpi.

SAMUEL ETO’O – Da uno come il camerunense non ce lo saremmo aspettati però anche lui è stato protagonista di una figuraccia grossolana avvenuta appena pochi mesi fa. Bisogna prima fare un passo indietro. Il 27 gennaio 2015 Eto’o lascia gli inglesi dell’Everton per accasarsi con la maglia della Sampdoria, fortemente voluto da Ferrero. Per ringraziare i suoi vecchi tifosi l’ex interista, tramite la sua pagina Facebook, scrive una piccola letterina di cui riportiamo qualche passaggio: “Cari Toffees, sono stato onorato di trascorrere questi pochi mesi con voi […] Per me è giunto il momento di andare, ma dovunque andrò, mi porterò dietro tutti i ricordi che abbiamo costruito insieme”. Fino a qui nulla di strano, anzi, direi quasi commovente. Peccato che lo scorso 30 giugno, giorno in cui ha lasciato la Sampdoria per accasarsi con i turchi dell’Antalyaspor, Eto’o abbia voluto ringraziare anche i tifosi doriani facendo praticamente un copia-incolla di quella letterina. Quindi cari tifosi turchi, sappiatelo, il buon Samuel tra qualche mese vi ringrazierà e vi porterà sempre nel suo cuore. Con affetto.

THIAGO SILVA – Con il difensore brasiliano facciamo un passo indietro nel tempo, mettendo a confronto due sue dichiarazioni rilasciate nel 2012 e nel 2013. Entrambe riguardano i motivi della scelta di andare al Psg e non al Barcellona. Il 12 giugno 2012 l’ex Milan aveva dichiarato:Non penso ai soldi, la mia forza è la famiglia e Dio. Sono molto credente, tanto che ho tatuato la mia devozione sul braccio […] Se quello che si sta verificando si verificherà sarà grazie a lui”. Onore a te Thiago per queste fantastiche parole, peccato che… un anno dopo, rispondendo ai giornalisti sempre sullo stesso argomento, abbia detto: “E’ vero che i blaugrana mi avevano cercato e per ben due volte ho detto di no. In Spagna avrei guadagnato di meno. Ho pensato alla mia famiglia e al futuro: il denaro conta eccome, specie quando hai una famiglia da mantenere”. Facendo una piccola riflessione possiamo sostenere che il dio di cui parlava il brasiliano era il Dio Denaro, che tristezza!

ZLATAN IBRAHIMOVIC – Avendo cambiato parecchie squadre nel corso della sua lunga e brillante carriera, lo svedese è abituato a fare conferenze stampa di presentazione. Da un lato è vero che ci sono frasi che per forza di cosa devono essere ripetute quando arrivi in un nuovo club ma a Ibra non la batte nessuno. Il suo classico “è un sogno che si avvera” è stato trito e ritrito parecchie volte e, dalla Juve al Psg, non c’è stata volta che non l’abbia detto. Ovviamente di squadra in squadra c’è stata qualche piccola variante, ma il succo è sempre quello: esaltare al massimo il nuovo club sminuendo quello da dove si proviene. Piccola carrellata: “Voglio restare sempre qua” (alla Juventus); “Da piccolo tifavo Inter, il mio futuro è qua” (all’Inter); “Voglio diventare la bandiera di questa squadra” (al Milan); e per concludere “Sono felice di essere approdato al Psg, è un altro sogno che si avvera”. Nulla da dire per quel che dimostra sul campo da gioco, ma una piccola critica si può fare: “Ibra cambia disco!”.

Roberto Cusimano 

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