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Il destino da Cassandra di Riccardo Montolivo

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Riccardo Montolivo Milan
Sinisa Mihajlovic, il destino di Montolivo è nelle sue mani

Sinisa Mihajlovic, il destino di Montolivo è nelle sue mani

Ennesimo capitolo, ma sicuramente non ultimo, della Montoliveide: Milan Channel manda immagini in diretta dell’allenamento sotto il sole cocente del Milan, e si nota, tra gli altri, un Riccardo Montolivo sulle gambe, incoraggiato da Jose Mauri . Le ironie dei CT nostrani (che in estate aumentano come il caldo, l’inflazione e le tasse) si sprecano:  quelli che vorrebbero decidere la formazione col televoto come in “Campioni” sono pronti a nominare il capitano per sbatterlo fuori da Casa Milan. Per , tra l’altro, sei secondi di video, che andrebbero almeno contestualizzati .

FILOLOGIA DI UN FRAME – Sinisa decide di mettere immediatamente molto carico nelle gambe dei rossoneri e questo, per un trentenne che l’anno scorso non è mai riuscito ad essere in forma ottimale, e ha subito un intervento di pulizia alla tibia meno di due mesi fa, si fa sentire subito. Montolivo, al solito, prende, tace e si adegua, senza lamentarsi mai. Pausa dell’allenamento, il vecchio intervento si fa sentire (guardate le mani dove sono) e J. Mauri, con 12 anni in meno e nessun problema alle spalle, lo consola. Non per sfottò, ma perchè sa le traversie del capitano, i box dell’infermeria sono un ambiente familiare per i calciatori, ovviamente non per i tifosi. Morale della favola: abbiamo 60 milioni di CT, ma quando serve un preparatore atletico non c’è mai, porca miseria…

 NEMO PROFETA IN PATRIA, FIGURARSI MONTOLIVO – Ma ovviamente non basterebbe questo a spiegare un bel po’ d’anni in cui questo giocatore è stato ciclicamente bersagliato dai social. Si può discutere moltissimo sul rapporto tra i tifosi e un certo tipo di calciatore e carriera che Montolivo rappresenta, analizzati in maniera perfetta da “Crampi sportivi”, in un articolo da leggere e rileggere, ma è probabile che ci sia qualcosa di più profondo, risalente a qualche anno fa. L’allora capitano della Fiorentina decide ad inizio anno di non rinnovare più il suo contratto con la maglia voglia, comunicandolo alla società ad inizio stagione. La motivazione? “Non vedo più alcun progetto nella Fiorentina”. E’ la fine mediatica di un giocatore che è sempre stato un controdivo, con un’immagine troppo pulita, mai esaltata e quindi “sfottibile”. Quasi come se ci fosse un tam tam tra tifosi, ecco che si diffonde l’immagine del lento (falso) del “senza palle” (idem). E’ stata disonorata una sacra maglia, ora il peccatore deve soffrire.

Peccato che a tre anni da quella scelta, qualcuno dovrebbe rendersi conto che Montolivo aveva ragione e dargliene atto. Nonostante una squadra enormemente migliore di quella in cui giocava lui (ci sarebbero stati appena l’anno dopo, Cuadrado, Borja Valero, Pizarro, Luca Toni, poi seguiti negli anni da Rossi, Gomez e compagnia cantante), ad oggi, anno 2015-2016, i viola ripartono completamente daccapo, senza vittorie o progetti. Ma anche Montolivo, riparte da zero: sarà capitano e perno imprescindibile per ogni allenatore come è stato finora o morderà il freno? Una cosa è certa: saprà accettare ogni scelta, con pazienza ed umiltà, quella che molti scambiano per mancanza di coraggio. Per questo non può piacere ai Ras della fossa, per questo non può che piacere a tifosi come me.

Polemico, pedante, pignolo, poco fedele al suo nome (la modestia è dannosa se sei consapevole dei tuoi limiti) ma molto al suo cognome ( piccolo bandito, che fugge dai recinti dell'informazione a un coro solo). Perché leggermi? Perché sono chiaro, informato e motivo precisamente ogni mia opinione

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