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Colpo di tacco alle “balle”: per Totti la Roma viene prima di tutto

Le malelingue, i chiachieroni da bar, qualche pseudo-giornalista, categorie che a Roma fanno il bello, ma soprattutto il cattivo tempo, hanno provato a destabilizzare il già precario equilibrio nell’ambiente giallorosso, diffondendo ipotesi di malumori e rotture che riguardassero Francesco Totti. Ieri, il capitano di mille battaglie, tramite il suo sito, ha messo in chiaro che per lui la Roma viene prima di tutto il resto, e che non c’è, da parte sua, alcun problema a farsi da parte.
IL CONTRATTO – Tramite le pagine di questo sito avevamo riportato, qualche tempo fa, le indiscrezioni circa la possibilità che Pallotta non prolungasse il contratto di Totti oltre la scadenza del 2016. Sebbene non confermata da Trigoria, questa ipotesi resta concreta. Con il comunicato di ieri, il capitano ha chiarito di non aver mai chiesto di cambiare il proprio contratto. Forse, un indizio in più in tal senso.
LA ROMA E TOTTI – Al di là delle questioni legate al contratto, l’aspetto importante da sottolineare è che Totti ha ribadito il primato ontologico della Roma rispetto alla sua individualità. “Applaudirò dal campo, dalla panchina e dalla tribuna i calciatori che indossano ed indosseranno questa maglia“. Queste sono state le parole toccanti della leggenda assoluta, il quale ha messo a tacere ogni malignità sul suo conto.
LA SQUADRA – Senza la propria bandiera, innegabilmente la Roma va meglio. Le uniche quattro vittorie nel girone di ritorno sono state ottenute senza Totti, ed in generale la squadra appare più imprevedibile quando il capitano non scende in campo. Tuttavia, è assurdo addossare la colpa al numero dieci. Con Totti, i giocatori della Roma, soprattutto Pjanic, tendono a non assumersi le proprie responsabilità, affidandosi al colpo di genio del fuoriclasse. Fuoriclasse che, a 38 anni, non può certo garantire un rendimento costante. Sono casomai gli altri elementi a dover garantire un contributo ben maggiore.
Nessun caso Totti dunque. Per il capitano, la Roma viene prima di tutto. Se Garcia decidesse di non impiegarlo più come in passato, lui sarà comunque lì, in panchina o in tribuna, ad applaudire, con il sorriso, i suoi amati colori.
Matteo Masum
