Football
Roma, aveva ragione Garcia: la serie (di pareggi) prima o poi doveva terminare
Bisogna ammettere come Garcia sia stato profetico in conferenza stampa alla vigilia del match: termina con una sconfitta la serie (di pareggi) della Roma. Non il risultato sperato nè da Garcia nè dai calciatori e nemmeno da una tifoseria ormai stremata da mesi di mancanza di gioco e risultati. La Sampdoria, nel frattempo, in mezzo a mille critiche derivanti dall’interno e dall’esterno dello spogliatoio, vola a 45 punti e non si pone limiti: raggiunta la Fiorentina, il Napoli è ad un passo.
“ALMENO NON ABBIAMO PAREGGIATO”- Questa l’ironia che si è scatenata nel web e nell’etere romanista al termine della partita tra Roma e Sampdoria. Oramai la serie di pareggi aveva ampiamente stancato i tifosi giallorossi, ma la mancata vittoria rende ancora maggiore la frustrazione e il grande malessere della piazza romana, ora impaurita da un possibile nuovo 26 maggio: il sorpasso della Lazio in classifica. A dire il vero, però, il risultato non ricalca in maniera reale ed obiettiva l’andamento del match, infatti, la Roma nel primo tempo aveva fatto una grandissima prestazione dal punto di vista delle occasioni create, del predomio del campo e della totale assenza di pericoli subìti. Nella ripresa invece la manovra della Roma è apparsa più confusionaria, meno costante e decisa probabilmente a causa del mancato vantaggio nel primo tempo che ha probabilmente ridotto ulteriormente la fiducia negli uomini di Garcia. Nonostante ciò, il momento difficile dei capitolini è evidenziato da come la Sampdoria abbia capitalizzato al massimo le occasioni avute: 3 tiri nello specchio e 2 gol, al 60′, in occasione di un calcio d’ angolo, la squadra blucerchiata è passata in vantaggio con De Silvestri e ha raddoppiato con Luis Muriel al 78′. Da quel momento in poi poco o nulla da segnalare se non l’espulsione di Keita e alla bordata di fischi che hanno accompagnato i giocatori dell’ex allenatore del Lille per tutti i minuti conclusivi dell’incontro.
TABELLINO E PAGELLE NUMERICHE:
ROMA (4-3-3): De Sanctis 6; Torosidis 6 ( dal 74′ Ljajic 5.5); Yanga-Mbiwa 5; Astori 5; Holebas 5; Keita 5.5; Pjanic 4.5; Florenzi 6.5; Iturbe 4 (dal 68′ Doumbia s.v.); Totti 7 ( dal 62′ Verde 6.5); Gervinho 4. All.: Garcia 5
SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviano 7.5; De Silvestri 7; Silvestri 5.5; Romagnoli 6.5; Regini 6; Obiang 5.5 (dal 62′ Duncan 6); Palombo 6; Soriano 6; Eto’o 6.5; Okaka 4.5 (dal 75′ Muriel 7.5). All.: Mihajlovic 6.5
Arbitro: Calvarese
Marcatori: 60′ De Silvestri (S), 78′ Muriel (S).
Ammoniti: Astori, Pjanic, Keita (R); Silvestre, Palombo, Obiang (S).
Espulsi: Keita (R)
TOP & FLOP ROMA-SAMPDORIA 0-2
TOP
TOTTI 7 – Se Totti, a quasi 39 anni, è ancora il migliore della Roma, da un lato significa che è un fuoriclasse, dall’altro che il problema della squadra di Garcia è piuttosto grande. Il capitano giallorosso questa sera prova a predicare nel deserto, cerca di lanciare più volte Gervinho e Iturbe, ma i due esterni capitolini sembrano, come spesso ultimamente, in giornata negativa. A questo punto Totti prova a fare tutto da solo, ma, la fortuna da un lato non lo assiste, dall’altro quando capita l’occasione giusta viene ostacolato da Torosidis che arrivato in area di rigore, forse inspiegabilmente, lo anticipa rubandogli il pallone. Dunque infine il numero 10 capitolino si sposta sulla linea di centrocampo e prova a prendersi il pallone e a fare il regista, ma la serata non lo aiuta. Totti viene sostituito al 63′ e sarà l’unico dei giallorossi ad essere applaudito dal proprio pubblico.
VIVANO 7.5 – Grande prestazione dell’ex portiere della Fiorentina che questa sera alza un muro a difesa della porta blucerchiata. Salva la squadra di Mihajlovic con un intervento miracoloso su Gervinho, arrivato in solitudine in area di rigore. Poi, quando un difensore della Sampdoria stava per fare autogol, salva sulla linea. Nel finale, quando Viviano non ci arriva, ci pensa Palombo che, sulla linea, devia in calcio d’angolo.
DE SILVESTRI 7 – Ottima prestazione per il terzino blucerchiato che non solo limita benissimo Gervinho (compito assolutamente non difficile), ma anche perchè segna il gol che apre il successo della Sampdoria, come predetto da Mihajlovic.
MURIEL 7.5 – L’impatto sulla gara dell’ex calciatore dell’Udinese è micidiale: spacca la partita, segna il gol del raddoppio dopo soli 3 minuti dal suo ingresso in campo e dà vita ad una serie di contropiedi molto pericolosi. Ovviamente è sotto gli occhi di tutti quale potenziale la Sampdoria abbia perso cedendo Gabbiadini, ma perchè non elogiare Osti per il grandissimo prospetto acquistato?
FLOP
PJANIC 4.5 – Dov’è finito il talento bosniaco? Pjanic non è più quello a cui aveva abituato un pò tutti, non è più in grado di assumere il ruolo di leader e far cambiare marcia alla Roma creando superiorità numerica in fase offensiva. Viene messo in evidenza questa involuzione quando nel corso del primo tempo Garcia chiede al numero 15 capitolino di assumere il ruolo di regista sulla trequarti creando pericoli alla Sampdoria, ma l’ex calciatore del Lione non risponde e si oscura ulteriormente.
ITURBE 4 – Partita negativa per l’ex calciatore del Verona che non riesce mai ad entrare in partita ed a trovare una sua collocazione tattica. Dovrà cambiare molto, soprattutto a livello mentale, per tornare il grande calciatore di Verona.
GERVINHO 4 – I fischi assordanti rivolti a Gervinho nel finale di partita dimostrano come sia cambiato il pensiero della piazza sul calciatore ivoriano e, forse, in quei fischi, c’era un pò anche Garcia che il suo figlioccio lo ha sempre difeso. Riguardo alla partita del numero 27 giallorosso c’è veramente poco da dire se non che mostra maggiore volontà e abnegazione rispetto alle ultime uscite, l’esclusione di Firenze ha fatto scattare qualcosa nel calciatore romanista, ma la sua prestazione è poco altro, le mancanze tecniche e tattiche sono notevoli.
OKAKA 4.5 – Prova a fare a sportellate coi difensori romanisti, torna in difesa ma spesso è falloso, corre molto ma in maniera confusionaria, protesta e si lamenta molto, ma, in termini di prestazione tecnica e tattica ci si ricorda ben poco di lui.