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Non è violento il tifoso, ma il mondo che lo genera

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Gervinho de tacco, Kazim de punta: 1-1 tra Roma e Feyenoord

Una delle nazioni più civili ed avanzate del mondo trema per la possibile vendetta di duemila barbari: è quanto accade in queste ore in Olanda, nell’attesa di Feyenoord-Roma . Si teme che i solitamente composti (ehm..) ultrà della Roma vogliano vendicare quanto accaduto settimana scorsa nella Capitale, col danneggiamento della fontana dei Bernini (padre e figlio). Ma l’Europa non aveva risolto il problema della violenza degli stadi?

Tifoso violento: La fontana della Barcaccia dopo l'assalto dei tifosi del Feyenoord

Tifoso violento: La fontana della Barcaccia dopo l’assalto dei tifosi del Feyenoord

QUESTIONE DI PROSPETTIVE – Preferireste un violento a piede libero o isolato in uno stadio? Questa è la domanda e non c’è modo per evitarla perché lo sport è riflesso di una società che silenzia ed ovatta le pulsioni personali. Peccato che tali pulsioni prima o poi debbano esplodere, e collegate ad uno sport trovano l’unico terreno fertile e paralegale (ti offendo di più se ti do del “negro” o dell’ “interista”? entrambi hanno un carico di sofferenze non da poco, a ben pensarci…). Il rapporto tra sport (spesso nazionale, quindi in Italia uguale calcio) e violenza è termometro delle scelte di uno Stato. E nel mondo ne possiamo catalogare sostanzialmente tre

LA SCELTA SUDAMERICANA – Ovvero libertà di far esplodere la passione sportiva ovunque. Questo permette da una parte di avere le coreografie ed il tifo più bello e colorato del mondo, dall’altra, quando si accende la scintilla, di non lasciare limiti alla violenza. Persino il calciatore non è intoccabile e rischia talvolta nello stare in campo. Ma è anche vero che la coscienza di un limite così alto rende difficile superarlo. Poche volte accadono gli scontri, ma quando accadono, meglio non muoversi di casa per alcun motivo.

LA SCELTA ANGLO-OLANDESE – Repressione durissima allo stadio: il tifoso violento è un criminale e come tale va trattato. Azzeramento della violenza negli stadi e partite bellissime e molto calde. Il rovescio della medaglia è che la violenza esplode, spesso e volentieri, fuori dagli stadi, prima dei match. E all’estero, dove tifoserie come il Feyenoord (della civilissima Rotterdam, tra l’altro), si recano per fare ciò che in patria non gli è più permesso. In Olanda la reputazione dei tifosi di Rotterdam è carta conosciuta…

LA SCELTA ITALIANA – Che è un compromesso interessante, in un certo qual senso: per far diminuire la violenza, basta far diminuire i tifosi. Gli ultimi dati dell’osservatorio mostrano proprio questo: il peggior focolaio di violenza, le serie minori, sono ormai ridottissime, mentre in serie A la tendenza negli ultimi 10 anni è verso una netta diminuzione degli incidenti, nonostante un leggero picco dell’anno scorso. Più si rende difficile una partita al tifoso, meno ci andrà, e meno incidenti causerà. Facile no? Lì il problema sono tutte le cose accessorie tipo la crisi, ma di fronte alla salute non c’è scusa che tenga, ovvio….

Avete fatto la vostra scelta? Non esistono soluzioni, solo modi per farsi meno male: buon sport a tutti…

Polemico, pedante, pignolo, poco fedele al suo nome (la modestia è dannosa se sei consapevole dei tuoi limiti) ma molto al suo cognome ( piccolo bandito, che fugge dai recinti dell'informazione a un coro solo). Perché leggermi? Perché sono chiaro, informato e motivo precisamente ogni mia opinione

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