Football
Pagelle Juventus-Chievo 2-0: Pogba da sballo, Allegri al top

Sette punti di vantaggio. Tanta è già la distanza tra una Juventus avviatissima verso il quarto Scudetto di fila e la seconda in classifica. Un gap che dice molto su quanto ancora le presunte rivali abbiano da lavorare per raggiungere il livello dell’armata bianconera, sempre più forte, sempre più in crescita. Col Chievo gara dura: veneti chiusi nella propria area di rigore, pochi spazi. Poi ci pensa Pogba: prima con un gol sontuoso, poi con uno stop al volo + tiro mirabolante su cui il portiere avversario si supera. Ma sulla ribattuta ci pensa Lichtsteiner ed è 2-0. S’impettisce Allegri, sempre più padrone di questa squadra, con tante soluzioni provate partita dopo partita ed un turnover uomini-modulo gestito da grandissimo allenatore. Le pagelle del match:
TOP E FLOP JUVENTUS-CHIEVO
TOP
POGBA 7,5 (IL MIGLIORE) – E’ semplicemente un fenomeno. Qualcuno ha azzardato: “Un mix tra Zidane ed Ibrahimovic”, perchè mischia l’eleganza allo strapotere fisico, la classe alla follia del genio. Se quel qualcuno possa avere ragione o no lo scopriremo man mano, ma quel che è certo è che oggi Pogba, a 22 anni ancora da compiere, è già uno dei 4-5 centrocampisti più forti al mondo. Strapazza il Chievo di classe e di potenza: il primo gol è un mix tra arte del dribbling e capolavoro balistico, il secondo – fatto da Lichsteiner ma creato da lui – è uno strepitoso saggio d’atletica mista alla tecnica. Un giocatore-capolavoro. Chapeau. Anzi, Cha-Paul.
ALLEGRI 7 – Troppi avevano storto il naso al suo arrivo. La rivincita è vedere quei troppi tornare sui propri passi e cominciare ad idolatrarlo. Allegri ha guadagnato anche il piglio da leader, aggiunto alla sua favolosa capacità tattica di reinventare la squadra ogni volta. Uomini e modulo sono intercambiabili sempre. Stavolta, oltre all’influenzato Pirlo, lascia fuori Licht e Llorente. Poi toglie pure Vidal, perchè ammonito non gli piaceva. Anche questa è dimostrazione di leadership. Saper gestire gli uomini, sempre, perchè la stagione è lunga e non ci sono primedonne. Allegri 7, a +7. E’ forse il momento più alto della sua carriera di manager, ma la sensazione è che il meglio debba ancora venire.
MARCHISIO E VIDAL 6,5 – Il primo perchè si è trasformato in perfetto uomo-squadra: non cerca più gloria personale, è vero, ma non è un passo indietro. E’ arrivato alla definitiva maturità tattica, e sa che in un centrocampo di giocatori bestiali come quello della Juventus, deve un po’ reinventarsi per stare al passo. Il secondo perchè nonostante tutto conferma i progressi palesati in questo mese: non segna, non strabilia, ma corre ed impegna il portiere avversario. Un po’ arrabbiato per la sostituzione, ma è l’ennesima dimostrazione di come sia tornato in palla anche sotto il profilo mentale.
FLOP
L’IMPOSTAZIONE DEL CHIEVO – Perchè se è vero che con la Juventus di oggi, se sei una piccola squadra, o giochi in difesa o ne prendi minimo 4, è anche vero che giocando cosi le possibilità – già remote – di fare il colpaccio diventano nulle. Approccio troppo remissivo, anni’80. Ora anche le piccole se la giocano: magari perdono 4,5,6 0 7-0, ma almeno rischiano l’impresa. Giocando cosi il finale è già scritto sin dal principio: 2-0 e tutti a casa. Nessun massacro, ma nessuna chance di vincere.
Vincenzo Galdieri (Twitter: @Vince_Galdieri)
