Arte&Cultura
Malala Yousafzai: la nostra voce porterà al cambiamento
Venerdì 10 ottobre 2014, il premio Nobel per la pace è stato assegnato all’attivista indiano Kailash Satyarthi e ad una giovane adolescente, Malala Yousafzai, una studentessa pakistana nota per il suo impegno nelll’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat.
ll 9 ottobre 2012 i talebani, armati, sono saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola e le hanno sparato sul lato sinistro della fronte, con la convinzione che quei proiettili potessero portarla al silenzio ma ciò non è accaduto, anzi, ha alimentato ancor di più quel sentimento di lotta e rivincita.
LE PAROLE DI MALALA – Durante il suo discorso all’Onu afferma : “Quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio “La penna è più potente della spada” dice la verità, gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’educazione li spaventa, hanno paura delle donne, il potere della voce delle donne li spaventa. Questo è il motivo per cui hanno ucciso 14 studenti innocenti nel recente attentato a Quetta, ed è per questo uccidono le insegnanti donne. Questo è il motivo per cui ogni giorno fanno saltare le scuole: perché hanno paura del cambiamento e dell’uguaglianza che porteremo nella nostra società. Cari fratelli e sorelle, vogliamo scuole e istruzione per il futuro luminoso di ogni bambino. Continueremo il nostro viaggio verso la nostra destinazione di pace e di educazione. Nessuno ci può fermare. Alzeremo la voce per i nostri diritti e la nostra voce porterà al cambiamento. Noi crediamo nella forza delle nostre parole. Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa. “
GRANDE AMMIRAZIONE – Queste, le parole di Malala, le stesse parole che hanno conquistato il mondo, suscitando anche l’ammirazione del nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Di fronte a tale evento noi, giovani occidentali non possiamo fare altro che inchinarci, ci ha fatto riflettere su quanto possiamo ritenerci fortunati di vivere come viviamo e nonostante ciò a volte ci lamentiamo, Malala non aveva nulla, ha lottato e lotta ancora, per lei e per i suoi coetanei, non per ricevere l’ultimo modello dell’iphone o per l’acquisto di una bella porsche, ma lotta affinchè si possa arrivare alla sola istruzione, il vero patrimonio della nostra vita .
Il cambiamento è possibile, ma non con la guerra bensì con la cultura, è questo il messaggio che ci sta mandando la giovane adolescente pakistana.