Ciclismo
Hesjedal, vttoria d’astuzia. Froome attacca, Contador tiene la maglia
A volte ritornano. E’ il caso di Ryder Hesjedal, vincitore del Giro d’Italia 2012 e mai più in grado di piazzare il colpo vincente. Almeno fino ad oggi, quando il corridore della Garmin ha vinto la quattordicesima tappa della Vuelta 2014 coronando una fuga esemplare. Frazione comunque molto interessante, con i big della classifica che non hanno esitato a darsi battaglia.
LA SINTESI – Dopo la partenza sono molti i corridori che cercano di trovare la situazione giusta per formare la fuga di giornata, ma il gruppo non lascia fare e la Giant porta Degenkolb fino al primo traguardo volante, permettendogli di guadagnare punti importanti per la maglia verde. Finito il lavoro della formazione olandese, un drappello di 23 corridori comprendente tra gli altri Hesjedal, Luis Leon Sanchez, Arroyo, Boonen e Felline riesce a prendere il largo. Dopo numerosi tentativi, un gruppo ristretto si trova ai piedi dell’ultima scalata, con il canadese ex maglia rosa a Milano che prova l’allungo a 2 km dal traguardo, venendo però immediatamente seguito e superato da Zaugg. Il sogno dello svizzero si infrange però a circa 200 metri dall’arrivo, quando Hesjedal rientra e piazza lo scatto decisivo. Conclude il podio di giornata Erviti.
FROOME REDIVIVO – Lo strappo finale di 3 km vede numerosi tentativi anche tra gli uomini di classifica. Appena la strada inizia a salire ci prova Valverde, che trova le risposte di Contador e Rodriguez, accompagnato dall’ottimo gregario Caruso. Ma il ritmo del murciano è piuttosto blando e da dietro rientra Aru con Froome. Qualche istante dopo allunga il leader dell generale, con “Purito” che si porta alla sua ruota, ma anche quest’azione scema, e il kenyano bianco del team Sky rimonta fino a tirare il gruppetto, mettendo in crisi Valverde. Sotto il cartello che indica l’ultimo chilometro attacca proprio Froome, con i due spagnoli superstiti che si guardano e lasciano che sia Aru a tirare per limitare i danni, almeno fino ai -200, quando lo scatto di Rodriguez brucia il sardo e Contador e gli permette di arrivare a un solo secondo dal britannico. Alla fine i capitani di Tinkoff e Astana cedono rispettivamente 6 e 8 secondi al vincitore del Tour 2013, mentre Valverde arranca a 29″. Naufragano invece Uran e Sanchez, che chiudono a più di un minuto dagli altri big.
LA CLASSIFICA – Con Hesjedal fuori dai giochi per la generale già da tempo, Contador conserva il primato con 42″ di vantaggio sul capitano della Movistar, mantenendo 1’13” su Chris Froome. Quarto posto per “Purito”, staccato di 1’29”, mentre Aru (2’15”) avvicina Uran, scivolato a 2’07”. Esce dalla top ten Damiano Caruso, undicesimo a 4’45”, ma il corridore della Cannondale ha nel mirino Anacona, sicuramente non adatto a reggere questi livelli. Archiviata la prima tappa di una tre giorni molto faticosa, la graduatoria sarà soggetta ad ulteriori modifiche già domani. Contador stringe i denti, ma Froome è un leone in agguato. Lo spettacolo è assicurato.
Davide Terraneo