Football
Serie A, i nuovi arrivi: Maxime Lestienne al Genoa
Prosegue la rubrica di SportCafe24 sulla presentazione dei nuovi arrivi in Serie A in vista della stagione 2014/15. Oggi è il turno di Maxime Lestienne, nuovo colpo del Genoa di Preziosi.
E’ stato il penultimo colpo nella finestra di mercato dei rossoblu, arrivato attraverso una mossa di mercato abile ed articolata. Il Bruges, squadra nel quale Maxime militava, lo ha ceduto all’ Al-Arabi. Il Genoa, poi, lo ha prelevato in prestito dalla squadra asiatica. Il “grifone” potrà così scegliere comodamente se e come pagare l’eventuale riscatto. Una trattativa contorta, ma che ha portato all’acquisto di uno dei prospetti più interessanti del calcio europeo.
CHI E’? – Lestienne nasce a Courtrai, in Belgio, il 17 giugno 1992. Calcisticamente, cresce nelle giovanile del Mouscron, fino a quando nel 2009 il club non entra in bancarotta. Su di lui si muovono grandi club come il PSV, ma alla fine è il Club Bruges ad accaparrarsene le prestazioni. Nei primi due anni gioca poco, ma dal 2012-2013 inizia l’esponenziale crescita del ragazzo: gioca 38 partite,condite da 17 gol e 14 assist.Tutti capiscono che Lestienne non è uno qualunque. L’anno seguente il belga si ripete, con 39 presenze, 13 gol e 14 assist. Chiude l’esperienza belga con 157 presenze all’attivo (a 22 anni sono un botto) e 39 gol complessivi.
In Nazionale, viene convocato dalBelgio sin dallUnder 15. Tuttora, dopo l’intera trafila, gioca nell’ Under 21 di una delle scuole più promettenti del calcio mondiale.
CARATTERISTICHE TECNICHE – Lestienne è un esterno offensivo, sia destro che sinistro. Il suo piede è una delizia: un mancino incantato degno dei grandi. Rapido nel breve e nel dribbling stretto, micidiale nelle ripartenze. Insomma: il classico giocatore da Serie A. Ma se c’è una dote che balza subito all’occhio vedendolo giocare è l’imprevedibilità. Non sai mai se va nell’ una o nell’ altra direzione, se tira o dribbla, se passa o ti salta. Certo, ha ancora molto da migliorare. Il temperamento, per dirne una, e l’intelligenza tattica. Ma le basi per sorprendere ci sono tutte.
Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)