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Serie A, i nuovi arrivi: Diego Lopez al Milan
GLI INIZI – Classe ’81, Diego Lopez è cresciuto nelle giovanili del Lugo, squadra in cui ha debuttato nel 2000. Acquistato dal Real nell’estate dello stesso anno, ha iniziato a giocare nella squadra C dei blancos. Ceduto in prestito all’Alcorcòn nella stagione successiva (dove non ha fatto registrare alcuna presenza), è stato promosso nella formazione B delle Merengues, dove è rimasto fino al 2005, quando è stato finalmente chiamato in prima squadra. Nelle due annate nel team spagnolo più blasonato, Diego Lopez ha collezionato la miseria di 11 presenze, di cui solo due in campionato, subendo complessivamente 9 reti e vincendo la Liga 2006/7.
L’ESPERIENZA AL VILLAREAL – Alla ricerca di più spazio, il portiere iberico viene venduto al Villareal nel luglio del 2007 per 7 milioni. Coi “sottomarini gialli” ha giocato 230 partite in cinque stagioni, durante le quali ha preso 292 goal. Durante il quinquennio lontano da Madrid, Diego Lopez ha raggiunto i quarti di finale di Champions League nel 2009 e ottenuto il miglior risultato della storia del club, il secondo posto nella Liga 2007/8. Durante questo periodo ha disputato la sua unica presenza in nazionale, nell’agosto 2009, quando è subentrato a Reina in Macedonia-Spagna. In precedenza era stato convocato per la Confederations Cup in Sudafrica, senza mai scendere in campo.
IL RITORNO AL REAL – A seguito della retrocessione del Villareal, Diego Lopez viene acquistato dal Siviglia nell’estate del 2012. Dopo sole 11 presenze, il Real Madrid lo ha nuovamente comprato per rimpiazzare Iker Casillas, infortunatosi gravemente. Nella mezza stagione alla corte di Mourinho è riuscito a relegare il più quotato collega in panchina anche una volta recuperato dal guaio fisico. Sostituito l’allenatore portoghese con Ancelotti, Lopez ha giocato 36 partite di Liga nell’ultima stagione, cedendo il posto al collega soltanto in Champions League. Sicuramente un portiere con così tanta esperienza può essere utile al progetto rossonero, ma bisogna valutare se Inzaghi gli preferirà Abbiati o, come appare molto difficile, l’altro acquisto Agazzi. Al campo l’ardua sentenza.
Davide Terraneo