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Renzi, la “ non-riforma ” della giustizia in 12 punti

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Renzi presenta la "non-riforma" della giustizia
Renzi e la " non-riforma " del sistema giudiziario

Renzi e la ” non-riforma ” del sistema giudiziario

Matteo Renzi presenta la “non-riforma” della giustizia articolata in 12 punti. Il pacchetto giustizia annunciato dal premier a Palazzo Chigi prevede: riduzione dei tempi per i processi civili (al massimo un anno), riforma del Csm, falso in bilancio e auto riciclaggio contro la criminalità economica, accelerazione del processo penale e riforma della prescrizione, revisione delle intercettazioni e tutela della privacy. “Dopo vent’anni di liti senza discussione, la scommessa è discuterne per due mesi senza ideologie” queste le parole del presidente del Consiglio.

VIA AL PROCESSO CIVILE TELEMATICO- “Da mezzanotte parte il processo civile telematico, parte formalmente la riforma. Questo segna l’addio ai tribunali pieni di scartoffie. La nostra scommessa- afferma il premier- è che si possa discutere di giustizia in modo non ideologico”. In realtà, quelle esposte sono solo linee guida, perché la prima bozza di riforma si vedrà solo dopo l’estate.

DISCUSSIONE NON IDEOLOGICA- Queste linee guida verranno discusse e vagliate dal 1 luglio al 31 agosto su rivoluzione@governo.it. Renzi chiede il contributo di tutti per attuare la riforma della giustizia “Cittadini e operatori nei prossimi due mesi potranno dialogare e dare suggerimenti attraverso la stessa mail della riforma della P.A.”. Aggiungendo “Vogliamo discutere della giustizia in modo non ideologico. Saranno a disposizione i disegni di legge per chi li vuole cambiare o modificare. C’è una trasparenza totale, li approviamo il 1 settembre”.

PROCESSO CIVILE IN UN ANNO E FINE DELLE CARRIERE PER CORRENTI- Tra gli obiettivi del governo c’è quello di ridurre la durata dei processi. “Al termine dei mille giorni delle riforme noi puntiamo al processo civile in un anno per il primo grado e ad ottenere il dimezzamento dell’arretrato della giustizia civile”. Circa l’ideologia nell’ambito dell’amministrazione della giustizia Renzi parla chiaro “Siamo contrari alle carriere per appartenenza ad una corrente. Il governo riformerà anche il Csm, ma dopo le elezioni che porteranno al rinnovo delle cariche”.

RESPONSABILITÀ CIVILE PER I MAGISTRATI- Riguardo il sistema disciplinare per i magistrati con relativa responsabilità civile dei giudici, il premier ha affermato “se un magistrato sbaglia per dolo o per colpa grave è giusto che ci sia un sistema di responsabilità civile su un modello europeo”. In particolare “chi giudica non nomina, chi nomina non giudica” ha aggiunto il premier.

PRESCRIZIONE, FALSO IN BILANCIO, INTERCETTAZIONI E PRIVACY- Renzi ribadisce che la riforma della prescrizione “è una questione di civiltà e la confermiamo; inoltre occorre una normativa sul falso in bilancio degna di questo nome. Ci saranno due mesi per discutere e poi a settembre la faremo dentro la cornice complessiva della riforma”. Su uno dei temi più caldi, quello delle intercettazioni, invece, “non abbiamo pronta una norma”. Forse perché questo è un argomento caro alle toghe e così facendo Renzi evita uno scontro diretto con la magistratura. Infatti, specifica che “Nessuno vuole bloccare le intercettazioni dei magistrati. Per noi un magistrato deve essere libero di intercettare”. L’intervento del governo non riguarda l’abuso che ne viene fatto, ma la loro divulgazione, per tutelare maggiormente la privacy. “Dov’è il limite alla pubblicazione delle intercettazioni?” chiede il premier. “Ci sono vicende che attengono alla privacy che possono essere slegate dalle indagini. Faccio appello ai direttori di quotidiani: aiutateci a capire cosa dobbiamo fare: qual è il limite delle pubblicazioni? È giusto che non ci sia limite?”.

Più che una vera riforma del sistema giudiziario, sembra un nebuloso dodecalogo di intenti, privi di spina dorsale. Di fatto, è una non-riforma al momento, perché il premier non ha osato sfidare le toghe sul tema delle intercettazioni, né i suoi “alleati”. Ha, infatti, chiesto ai giornali di prestare maggiore attenzione nella divulgazione delle intercettazioni ed ha rinviato a settembre provvedimenti importanti come: il falso in bilancio, la prescrizione, le misure anti-corruzione. Rinvio dovuto o voluto? Forse, per evitare scontri con Forza Italia in vista del voto sulle riforme costituzionali? Intanto il M5S chiede a Renzi di accelerare il dialogo sull’Italicum , ma continuano gli scontri tra i Dem al Senato.

Enza Maugeri

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