Football
Euro 2012, quarti di finale con grandi sfide che promettono spettacolo

VARSAVIA (POLONIA), 20 GIUGNO – Con la disputa, nella serata di ieri, delle ultime gare del gruppo D è terminata la fase a gironi di Euro 2012 e si avvicinano le sfide più avvincenti ed appassionanti, quelle ad eliminazione diretta, che inizieranno domani sera con la disputa del primo quarto di finale. Ad eccezione dell’Olanda e della Russia tutte le favorite della vigilia si sono qualificate per i quarti di finale che vedranno quindi sfide di alto livello, che metteranno a confronto scuole calcistiche di grandi tradizioni e, in alcuni casi, avranno delle implicazioni non solo di carattere sportivo ma anche sociale. Le gare si giocheranno tutte alle 20.45 con il primo confronto tra Repubblica Ceca e Portogallo previsto per domani sera e poi a seguire Germania – Grecia, Spagna – Francia e per finire, Domenica sera, Inghilterra – Italia.
REPUBBLICA CECA VS PORTOGALLO – E’ forse il confronto meno “nobile” dal punto di vista storico ma i motivi di interesse comunque non mancano. A cominciare dalla presenza nelle fila dei lusitani di Cristiano Ronaldo, fuoriclasse del Real Madrid e serio candidato alla conquista del Pallone d’Oro. L’attaccante portoghese ha iniziato l’Europeo in sordina, con due partite decisamente incolori dove ha anche sbagliato dei goal clamorosi, ma nell’ultima sfida contro l’Olanda ha incantato realizzando due reti, colpendo due pali e mettendo sempre in apprensione la retroguardia arancione. Un Ronaldo in queste condizioni di forma potrebbe anche essere in grado di trascinare la nazionale del suo paese verso un successo di prestigio, che continua a mancare nella bacheca del Portogallo. Dopo il terzo posto al Mondiale in Inghilterra del 1966 targato Eusebio e la grande occasione mancata dell’Europeo 2004 giocato in casa e perso in finale contro la sorprendente Grecia gli iberici potrebbero fare il colpaccio centrando quindi un alloro storico. Il Portogallo dovrà però fare attenzione alla Repubblica Ceca che si è classificata al primo posto del girone A, probabilmente quello con il tasso tecnico di livello più basso della manifestazione. La Nazionale diretta da Bilek, dopo la netta sconfitta contro la Russia nella gara d’esordio, ha sconfitto Grecia e Polonia grazie ad un gioco improntato sulla fase difensiva a cui garantisce un notevole contributo anche il centrocampo e risulta quindi compagine rognosa e difficile da superare. La fase offensiva è legata all’estro di Rosicky, la stella della squadra ma in dubbio per la sfida dei quarti per un problema fisico, e all’esperienza di Baros, un po’ in là con gli anni ma sempre pericoloso nelle sue incursioni in area. I cechi guardano con fiducia alla sfida contro Ronaldo e compagni consapevoli che, in caso di successo, potrebbero incontrare in finale la Germania in una sfida che avrebbe il sapore della rivincita per la finale di Euro 1996 che i tedeschi si aggiudicarono grazie al golden goal di Oliver Bierhoff.
GERMANIA VS GRECIA – E’ forse la sfida dove le implicazioni extra sportive assumono l’importanza maggiore per il momento particolare che stanno vivendo le due nazioni coinvolte. Soprattutto la Grecia è alle prese con uno dei periodi più negativi della sua storia, con tutte le difficoltà legate alla crisi economica mondiale che nel paese ellenico trova uno degli esempi più lampanti. Le elezioni che si sono svolte nell’ultimo fine settimana hanno avuto un esito che è stato accolto con soddisfazione dall’opinione pubblica mondiale che intravede per la Grecia prospettive di crescita e di cooperazione con le altre nazioni ma questo ovviamente non basta per consentire alla gente comune di guardare con ottimismo al futuro. Di fronte ci sarà una Germania che, anche in questo periodo di difficoltà del mondo intero, ha continuato ad imporre le proprie linee guida in ambito politico ed economico e per questo motivo viene vista dai greci come la perfetta antitesi a tutti i problemi quotidiani che stanno vivendo. Passando all’ambito calcistico la Germania parte come grande favorita nell’incontro in programma Venerdì in virtù di un organico forte e competitivo in ogni reparto che ne fanno la favorita d’obbligo per la vittoria finale. Il Commissario Tecnico Joakim Low ha creato un complesso affiatato e con un’impronta di gioco ben precisa che ha già raggiunto un significativo terzo posto ai Mondiali di due anni fa e che adesso punta senza mezzi termini a salire sul gradino più alto del podio. Il complesso tedesco è basato sul blocco dei vice campioni d’Europa del Bayern ed ha un’età media decisamente bassa, aspetto questo che garantisce continuità e possibilità di successo per i prossimi anni. La Grecia si affida all’esperienza dei due reduci dalla vittoriosa spedizione europea del 2004, il capitano Karagounis e Katsouranis, e all’orgoglio di tutti i giocatori, perfettamente consapevoli che un successo contro i teutonici rappresenterebbe una gioia incredibile per un popolo tremendamente assetato di soddisfazioni per cui esultare.
SPAGNA VS FRANCIA – L’incontro in programma Sabato sera a Donetsk vedrà di fronte due delle nazionali che hanno caratterizzato le grandi competizioni internazionali degli ultimi 15 anni. Le furie rosse sono i campioni europei e mondiali in carica e l’obiettivo del gruppo a disposizione del Commissario Tecnico Del Bosque è senza ombra di dubbio quello di confermarsi campioni d’Europa per la seconda volta consecutiva, fatto mai accaduto in precedenza. Le partite fin qui disputate dagli iberici hanno dato l’impressione di una Spagna dal rendimento meno spumeggiante rispetto a quello messo in evidenza nel 2008 e nel 2010 ma gli iberici rimangono comunque tra i candidati principali alla vittoria finale. La Nazionale spagnola come noto è impostata sul blocco del Barcellona ma ha subìto la perdita di David Villa, uomo di spicco del reparto avanzato costretto a saltare la manifestazione per un brutto infortunio, e quindi affida il suo gioco d’attacco quasi esclusivamente a Fernando Torres e questo alla lunga potrebbe rivelarsi un limite viste le prestazioni alterne dell’attaccante del Chelsea. La buone notizie per Del Bosque arrivano dal reparto arretrato, il meno battuto della fase a gironi con solo una rete al passivo, che vede un Casillas in forma strabiliante e una cerniera difensiva, composta da Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos e Jordi Alba, che garantisce la massima affidabilità. La Spagna dovrà vedersela con una Francia che sta cercando di lasciarsi alle spalle l’ultimo periodo negativo, caratterizzato dalle eliminazioni al primo turno sia nell’Europeo del 2008 che nel mondiale del 2010. Il Commissario Tecnico Laurent Blanc ha impostato una necessaria opera di rinnovamento che ha anche portato ad un graduale abbassamento dell’età media dell’organico e poco alla volta sta raccogliendo i frutti del lavoro svolto in questi due anni. Le stelle della selezione transalpina sono gli attaccanti Benzema e Ribery, rispettivamente del Real Madrid e del Bayern Monaco, mentre molte delle speranze per il futuro sono riposte nella definitiva esplosione di Samir Nasri e Olivier Giroud, talenti cresciuti nei floridi vivaii delle società d’oltralpe e per i quali si attende la consacrazione a stelle di prima grandezza nel firmamento calcistico europeo. Le aspettative del confronto franco-spagnolo sono anche acuite dalla rivalità esistente tra i due popoli, appartenenti a due nazioni che vantano in comune parecchi chilometri di confine e la catena montuosa dei Pirenei.
INGHILTERRA VS ITALIA – La partita che chiuderà la serie dei quarti di finale è forse quella che, dal punto di vista storico, assume maggiore importanza fra tutte quelle in programma. La gara tra Italia e Inghilterra assume le sembianze di un confronto tra due scuole calcistiche, che da sempre ha caratterizzato la storia del calcio fin da quando gli inglesi venivano ancora considerati i maestri indiscussi di questa disciplina. Diverse sono le sfide tra la nostra nazionale e quella inglese passate alla storia. Si comincia da quella del Novembre del 1934, definita “la leggenda dei leoni di Highbury”, che terminò con la vittoria inglese per 3-2 ma che da noi venne celebrata praticamente più di una vittoria, per passare alla gara del Maggio del 1948, che vide la nascita del “goal alla Mortensen” che il giocatore britannico realizzò con un tiro dal basso verso l’altro praticamente dalla linea di fondo, e si prosegue con le due vittorie azzurre nel 1973, prima a Torino e poi a Wembley, quando la nostra nazionale ottenne la sua prima vittoria sul suolo inglese che replicò nel 1997 grazie ad un goal di Gianfranco Zola, diventato poi “Magic Box” negli anni della sua permanenza del campionato inglese. L’ultimo precedente tra le due contendenti risale a più di 10 anni fa quando una doppietta di Vincenzo Montella contribuì alla vittoria per 2-1 ottenuta dagli azzurri in un’amichevole disputata a Leeds mentre l’ultima volta in cui le due nazionali si sono incontrate in una grande manifestazione è stato in occasione della finale per il terzo e quarto posto in occasione dei Mondiali del 1990, disputati in Italia, quando l’Italia vinse per 2-1. Tornando alla stretta attualità l’Inghilterra di Roy Hogdson da un certo punto di vista rinnega tutta la tradizione del calcio britannico, utilizzando un modulo molto simile al calcio all’italiana con molta attenzione alla fase difensiva e iniziative in fase offensiva affidate all’estro e alle capacità tecniche di Wayne Rooney, recuperato dopo le due giornate di squalifica e subito a segno nel successo sull’Ucraina nell’ultima gara del girone. L’Italia dal canto suo ha incontrato non poche difficoltà nel suo raggruppamento ma ha messo in evidenza una duttilità tattica che potrà consentire al Commissario Tecnico Cesare Prandelli interessanti variazioni in base allo stato di forma dei suoi uomini. Particolarmente pesante potrebbe rivelarsi l’assenza per infortunio di Giorgio Chiellini, il punto di riferimento della difesa azzurra, mentre buone notizie giungono dal reparto avanzato che sembra in netta ripresa, soprattutto nel segno di Antonio Cassano che sta ritrovando la forma gara dopo gara dopo il periodo di inattività dovuto al problema cardiaco riscontrato alcuni mesi fa. Una partita aperta a tutti i pronostici quella in programma Domenica sera a Kiev la cui chiave di lettura dipenderà dalla capacità della prima linea azzurra di perforare l’attenta fase difensiva predisposta dal ct inglese.
a cura di Mauro Leone
