Football
La piccola Grecia che deve sconfiggere la Germania: è Davide contro Golia

DANZICA, 20 GIUGNO – La Grecia come un albero d’ulivo. Resiste e non molla la piccola Cenerentola d’Europa e dopo un po’ d’affanno è riuscita ad artigliare uno dei preziosi otto posti di questa nuova fase dell’europeo 2012. Ad aspettarla ci sarà però la grande nemica, la potenza che sta cercando di sradicare nel mondo reale quell’albero tanto duro e caparbio: parliamo della Germania.
Anche i meno tifosi, questa volta, potrebbero lanciare un’occhiata alla televisione. Chissà come sarà questa partita, che profuma di rivalsa e di umiliazione allo stesso tempo, ma sicuramente sta diventando uno di quegli eventi che è difficile non seguire. Quello che sta accadendo in Europa da qualche anno ha cambiato le nostre vite. “Spread” è uno dei termini più ricercati in rete e non solo in lingua italiana, mentre le generazioni lontane da internet si sono ritrovate a dover fare i conti con la crisi galoppante e i risparmi prosciugati in banca. Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia sono stati tra i paesi più colpiti. Ma anche le colonne portanti della “zona euro” si sono trovate a vacillare, mentre la Germania imponeva dal gradino più alto le sue misure economiche. Tiferemo un po’ tutti per la Grecia.
Non che la Germania si stia dimostrando la squadra “antipatica” del campionato europeo. Stupisce il suo gioco, piacciono i suoi giocatori, mentre il suo fascinoso c.t. Joachim Löw riesce anche a strappare qualche risata al pubblico, scherzando con i raccattapalle. Ma la coalizione antitedesca esiste proprio perchè affonda le proprie radici nel mondo reale, che dobbiamo affrontare tutti i giorni. Così i compassati greci, veterani di glorie passate, ci fanno sperare che almeno nel calcio si avveri il desiderio che molti vorrebbero nella realtà. La prepotente Germania messa alle strette dai piccoli greci, piccoli sì, ma duri a morire.
Mentre Zungla.gr titola: “Merkel, sei pronta? È la tua ora!”, il centrocampista della nazionale ellenica Costas Katsouranis è pervaso da una determinazione quasi diabolica. “Batteremo i tedeschi ai rigori” ha commentato con sicura freddezza sul sito di Ekathimerini “Tutti i gol che ci siamo tenuti da parte nelle partite precedenti finiranno dentro la rete tedesca. Non so quanto andremo lontani, ma questa partita è un’occasione grande per la squadra e per l’intero Paese.” Dall’altra parte, i tedeschi preferiscono non aizzare la belva e contenere l’agitazione. “Per noi questa partita ha una rilevanza solo calcistica, e su questa ci concentriamo.” ha commentato il difensore Holger Badstuber “Ma capisco che per la Grecia ed il suo popolo, che è così orgoglioso, possa avere altri significati, vista la situazione in Europa.” Dello stesso tono anche Löw, che riesce però a stemperare meno del dovuto l’atmosfera bollente della sala stampa. “Sono molto rilassato dopo che abbiamo vinto tre partite su tre nel girone di ferro” ha affermato il c.t. della Germania “e mi sentirò così anche se a questo match con i greci vogliono dare un significato politico. Sono tranquillo” ha aggiunto dopo un momento che è sembrato quasi di riflessione “perché Angela Merkel non interferirà nelle mie scelte tecniche ed io non interferirò nella sua agenda politica”.
Vista così sembrerebbe così semplice e invece non lo è. La Grecia, aggrappata all’europeo, come alla moneta unica, sta cercando in tutti i modi di rinegoziare la sua situazione, sfruttando le vicissitudini spagnole e i piani di intervento prontamente messi in atto dalla Germania. La gente nel frattempo soffre ad Atene, nei paesi e nelle città. Manca ancora un governo che guidi il paese in uno dei momenti più bui della sua storia e non sembra esserci un futuro per i giovani greci. La Germania, dal canto suo fa spallucce e questo non può che irritare la popolazione, che deve comunque rispettare le scadenze con i creditori. No, Grecia – Germania non potrà essere una partita qualunque. Venerdì più di cento milioni di persone seguiranno appassionate il match della rivalsa in diretta da Danzica, città simbolo della rivincita contro il dominio tedesco. Perchè il calcio non è solo bravura e tattica, è fatto soprattutto di emozioni.
Nicolò Salvatore

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