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Roland Garros, Errani zittisce la Jankovic: ancora Madame Sara a Paris
Vedi Parigi..e rinasci! In realtà Sara dopo mesi bui era tornata a splendere già a Roma, battendo Jankovic, Na Li e arrendendosi più ad un infortunio che a Serena Williams in quella maledetta finale. Ma al Roland Garros arriva la conferma: Sara Errani è tornata, più forte che mai nel gioco e nella testa. Capace di battere nettamente la Jankovic, più di quanto non lasci intendere il risultato finale. E l’esultanza dopo il match point è quella di chi ha saputo lottare contro tutto e tutti, con la grinta di sempre. Ed ora, sognare è legittimo…
TUTTI ZITTI, GIOCA LA ERRANI: CONQUISTIAMO PARIGI – Con fuori Serena Williams, Na Li ed Agnieska Radwanska sognare oltre a non costar nulla, ha delle basi piuttosto fondate: tra le giocatrici rimaste, la Errani vale sicuramente una finale, forse la favorita insieme a Simona Halep e Maria Sharapova. Ecco, proprio la bella siberiana sembrerebbe rappresentare l’ostacolo più improbo per la conquista del titolo parigino, senza dimenticare la fortissima rumena n.4 al mondo. Con le prime tre teste di serie fuori, la bolognese può ancora una volta sognare un traguardo straordinario per il tennis azzurro: nel 2012 la Errani raggiunse la finale, persa 6-2, 6-3 proprio con la Sharapova. L’anno successivo si fermò invece in semifinale perdendo nettamente da Serena Williams per 6-0, 6-1. Ora sotto con la Petkovic, giocatrice non di primissima fascia ma che viene da un buonissimo periodo di forma: Sara parte sicuramente coi favori del pronostico. Soprattutto dopo ieri, in due settimane la Errani ha fatto fuori la testa di serie n.6, Jelena Jankovic ed il suo angolo tutto serbo esagitato, sin dallo 0-0. Un fastidioso sottofondo costante, fischiato a più riprese da tutto lo stadio e prontamente zittito dalla Errani al punto finale: 7-6, 6-2 per l’italiana che vola ai quarti. In realtà il punteggio non rende giustizia alla prestazione di Sara, che nel primo parziale era avanti 4-2 ma si faceva recuperare il break fino a giungere al tie-break decisivo. Da lì è un monologo: troppo vario il gioco della bolognese, tante palle corte vincenti ed un’imprevedibilità da fondo che mandava in tilt la serba n.7 del mondo, decisamente allo sbando ed incapace di leggere le intenzioni dell’avversaria.
Nonostante un servizio da circuito challenger, la Errani riesce a portare a casa facilmente un altro match contro una top ten: a 26 anni ha tutto il tempo per migliorare in un fondamentale che potrebbe garantirle un salto di qualità impressionante, soprattutto in vista di superfici veloci quali erba ed in particolare cemento, dove si gioca per la maggior parte del tempo in stagione. Ora sotto con la Petkovic, per una semifinale ed un sogno chiamato Parigi: con la sensazione, nemmeno troppo velata, che quest’anno si può!
Orazio Rotunno