Focus
Balotelli e l’umiltà, separati alla nascita
Per vincere ci vuole tanta intensitè diceva il grande Arrigo Sacchi-Maurizio Crozza, ma soprattutto tantissima umiltè. Senza questa virtù, infatti, non si va lontano, e la regola vale per tutti (e per sempre) nello sport, dai ragazzini alle prime armi a gente come Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Ora, sappiamo benissimo che Mario Balotelli è un amabile sborone (questa volta la citazione dotta è tratta dal pensiero di Oriano Ferrari-Marco Della Noce) e che l’umiltè non è mai stata la sua migliore qualità: nulla di sorprendente, quindi, se il Super Mario nazionale si lascia andare a considerazioni quanto meno imprudenti sull’Inghilterra di Roy Hodgson – che l’Italia affronterà il 14 giugno a Manaus nella gara d’esordio del mondiale – e le sue scarse chance di vittoria. Questa volta, però, diciamo la verità, se le poteva risparmiare.

Steven Gerrard, capitano della Nazionale inglese
PAROLA D’ORDINE “RESPECT” – “L’Inghilterra non mi dà l’impressione di essere una squadra che può vincere la Coppa del mondo”, esordisce Balotelli in un’intervista rilasciata al britannico Daily Mail, e fin qui, ma solo fin qui, niente di male. “Hanno buoni giocatori, ma non sono dei reali avversari per l’Italia. Non sto dicendo che l’Italia è favorita per la vittoria nei mondiali, ma noi abbiamo mentalità e giocatori d’esperienza che possono sorprendere la gente, mentre l’Inghilterra no. Da noi ci sono giocatori che hanno vinto la Coppa del Mondo – aggiunge alludendo a uomini che non parlerebbero mai in questi termini dei loro avversari – mentre non penso che l’Inghilterra abbia un solo giocatore che sa cosa vuol dire giocare oltre i quarti di finale. Dobbiamo rispettare (!) l’Inghilterra perché è importante fare una buona partenza. Loro forse hanno due o tre giocatori che possono farci male – conclude Super Mario dando prova di avere grande stima per Wayne Rooney e compagni – ma ci sentiamo pronti per affrontare i Mondiali e ci aspettiamo di iniziare con una vittoria“.
COVERCIANO, WE HAVE A PROBLEM – Ok. Forse qualcuno dovrebbe spiegare a Balotelli che è giusto dire quello che si pensa ma è ancor più giusto (e saggio) pensare a quello che si dice, e che nello sport la sottovalutazione dell’avversario è sempre deleteria, in particolar modo se è sbandierata ai quattro venti e se l’avversario in questione non è una squadra qualunque ma la nazionale dei Three Lions. Due o tre giocatori che possono farci male? What, please? E’ con questo spirito che Super Mario si prepara ad affrontare gli inglesi? Vuole sapere cosa significa giocare oltre i quarti di finale, o preferisce iniziare il torneo con una sonora (e meritata) lezione?
MEMENTO HOMO – Così, tanto per la cronaca (e per promemoria) questa è la squadra schierata ieri sera da Hodgson nell’amichevole vinta – giocando male – per 3 a 0 contro il Perù. Inghilterra (4-2-3-1): Hart, Johnson, Cahill, Jagielka, Baines, Henderson, Gerrard, Lallana, Rooney, Welbeck, Sturridge (a disposizione: Wilshere, Lampard, Smalling, Foster, Milner, Lambert, Sterling, Barkley, Forster, Stones, Flanagan). Le reti sono state messe a segno da Sturridge (21 gol e 7 assist in Premier League quest’anno), Cahill e Jagielka. A occhio e croce, caro Balotelli, i giocatori che possono farci male – considerando anche la “panchina” – sono parecchi, e ce ne faranno sicuramente tanto se li affronteremo come se non fossero dei reali avversari per l’Italia, questo è poco ma sicuro. Capiamoci: l’Inghilterra non è uno squadrone come il Brasile o la Germania, ma basta e avanza per mettere in riga chi l’affronta prendendola sottogamba. Meno male, per noi, che chi ha vinto la Coppa del Mondo queste cose le sa, e che senz’altro non mancherà di redarguire chi di dovere.
Per volare in alto bisogna sempre tenere un profilo basso, questa è la regola, e infrangerla non è mai benaugurante. C’è tempo, tuttavia, per fare una full immersion di modestia, e siccome l’ideale – in tal senso – sarebbe avere un tutor come il pluri-decorato (non per caso) Arìg, allora…eccolo qua: dedicato a Balotelli, questo è il Ballo dell’Umiltè. Ascoltare per…vincere.
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Enrico Steidler
