Volley
World League: l’Italia perde contro gli Usa 3-0, ma è solo la prima della “nuova nazionale”.

LIONE, 15 GIUGNO – L’Italia di pallavolo maschile ha perso ieri contro gli Stati Uniti, nella prima partita della seconda settimana di World League. 3 a 0 per la squadra americana e nessuna illusione per gli azzurri, anche se ieri ad essere scesa in campo è stata la “seconda nazionale”.
È stata una sconfitta, ma sconfitta tecnica si potrebbe dire. Ieri si è presentata a Lione la “nuova nazionale”, un gruppo sperimentale in cui mancavano molti big, rimasti a Monza per gli allenamenti in vista delle olimpiadi. Non c’era neanche Berruto, sostituito da Paolo Montagnani, che ha sistemato in campo una squadra comunque pericolosa e capace di reggere il gioco avversario.
Si è partiti con Baranowicz in regia, Sabbi, Kovar e Maruotti in schiacciata, Buti e De Togni al centro e Giovi libero. Da subito gli azzurri hanno cercato di imporsi, spingendo gli americani sette lunghezze sotto di loro durante il primo set, anche se alla fine la rimonta avversaria è stata incontenibile. Nel corso della partita Montagnani ha iniettato linfa giovane nell’albero italiano, con De Marchi come martello, Falaschi, Lanza e Vettori. Va ricordato che questi ultimi due sono i primi ragazzi del progetto Club Italia a indossare la maglia della nazionale. Per loro era l’esordio assoluto con la maglia azzurra.
Durante tutto il match l’Italia regge, anche se non riesce ad aggiudicarsi neanche un set, soffrendo lo svantaggio tecnico contro una squadra matura e già collaudata da tempo. Il risultato finale parla chiaro, 3 a 0, ma è giusto saper leggere tra le righe. La seconda nazionale si è scontrata contro una delle maggiori potenze mondiali della pallavolo, riuscendo comunque ad arginare la sua prepotenza e facendola anche soffrire in molte occasioni. E stasera ci sarà l’incontro con la Francia.
“Mi sembra che abbiamo fatto una gran bella partita, se si considera che era la prima di questa squadra.” Ha commentato Montagnani dalla regia, al termine della partita. “Abbiamo reso complicata la vita ad una squadra forte come gli Stati Uniti. Abbiamo giocato molto bene nella fase muro-difesa, ma non siamo stati bravi a concretizzare le occasioni di contro break. Cosa ci è mancato? Un pizzico di abitudine in più a stare insieme in campo.” La valutazione del tecnico è effettivamente azzeccata. Contro un colosso come gli Stati Uniti ci vuole esperienza. Ma quella si accumula col tempo e questo era solo un assaggio del menu di questa “nuova nazionale.”
Nicolò Salvatore
