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Gattuso, guerriero in cerca di una panchina

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gattus champions

Rino Gattuso è stato da calciatore tutto ciò che vorrebbe diventare da allenatore. Molti ex giocatori – anche di primissimo livello – una volta lasciato il calcio giocato intraprendono la carriera sulla panchina, preferendo l’adrenalina del campo all’organizzazione societaria. Non sempre però, i grandi campioni, che si sono dati alle lavagnette tattiche e al fischietto, riescono a primeggiare come quando correvano sui manti erbosi che li hanno resi celebri. Alcuni esempi illustrissimi fanno parte di questa categoria, basti pensare a colui che per tanti è stato il miglior giocatore della storia di questo sport: Diego Armando Maradona; in campo privo di rivali alla sua altezza, ma in panchina personaggio quantomeno discutibile e dai fallimenti continui, la Nazionale argentina agli ultimi Mondiali in Sudafrica ne è una chiara dimostrazione. Certo, Gattuso non può essere inserito in quella speciale élite di giocatori considerati “Dei del calcio”, la tecnica che aveva in campo lo estromette di diritto da tale casta, ma in carriera ha vinto – da protagonista – tutto quello che un calciatore professionista sogna di poter vincere. Ogni trofeo è stato ottenuto anche grazie al suo fantastico spirito da guerriero,  la dote più riconosciuta a Rino e allo stesso tempo più adorata dai suoi tifosi, ovunque Gattuso sia andato, in Italia e all’estero.

Gennaro Gattuso e Maurizio Zamparini

Gattuso e Zamparini alla presentazione come allenatore rosanero

LA CARRIERA COL FISCHIETTO – Dopo aver lasciato il Milan nel 2012 per accasarsi – da giocatore – al Sion, in Svizzera, Gattuso inizia il suo percorso da tecnico dopo l’esonero di Víctor Muñoz. Sulla panchina biancorossa, che diede notorietà a Petković poi allenatore della Lazio, Ringhio ha mosso i suoi primi passi ottenendo in un mese una vittoria, un pareggio e due sconfitte, per poi essere affiancato da Arno Rossini, in possesso – a differenza di Gattuso – della licenza UEFA Pro. Il 13 maggio 2013, dopo la pesante sconfitta per 5-0 contro il San Gallo, Rossini e Gattuso sono stati sollevati dalla guida tecnica della squadra e il giocatore italiano è tornato a ricoprire solo il ruolo di calciatore. La svolta arriva in estate, quando il presidente Zamparini decide di puntare sull’ex centrocampista della Nazionale per guidare alla riconquista della Serie A il suo Palermo neo-retorcesso. Gattuso inizia la sua carriera da allenatore tra pro e contro. Dalla sua ha la possibilità di guidare un vero e proprio squadrone, con giocatori – Sorrentino ed Hernandez tra tutti – di sicura altra categoria, che parte da strafavorito per la vittoria del campionato. Inoltre, ha l’occasione di fare esperienza in un campionato come quello di Serie B, per molti una vera e propria scuola. A giocare contro il suo futuro è lo stesso presidente che l’ha scelto, quel Maurizio Zamparini più celebre per la facilità degli esoneri degli allenatori che per i risultati delle squadre che ha gestito. Il successivo falimento di Gattuso è evidente su tutti i fronti: eliminato dalla Coppa Italia dal Verona, in campionato guida il Palermo per sole 6 giornate, rimediando un pareggio, due vittorie e tre sconfitte. La sua cattiva gestione è resa ancor più clamorosa dallo stupendo percorso fatto dai rosanero con Iachini alla guida: primato in classifica e aritmetica promozione diretta con cinque giornate d’anticipo, evento mai accaduto con la Serie B a ventidue squadre.

IL FUTURO DI RINGHIO – C’è da scommettere che un combattente come Gattuso non si arrenderà certo dopo le prime delusioni. Ha sempre combattuto e continuerà a lottare anche in futuro, questo è certo. Resta però da capire quali possano essere gli sbocchi professionali che gli  si presenteranno, considerando – con tutta franchezza – che non vanta un curriculum particolarmente invidiabile. La grinta però non gli manca di certo e resta la volontà di continuare a crescere come tecnico facendo ciò che più lo appassiona, come ha recentemente dichiarato: “Ero vicino al Videoton, ma non siamo riusciti a trovare dei punti di incontro e non me la sono sentita. Mi avevano chiesto di vincere il campionato, ma per farlo bisognava fare qualcosa sul mercato, quindi non ho accettato – continua poi Gattuso -Oggi mi affascina un progetto e la voglia di lavorare con tranquillità per qualche mese, non faccio questo mestiere per soldi ma perchè mi piace e voglio provarci. Ho avuto la possibilità di andare in Malesia e in Qatar ma ho rifiutato perchè voglio provare questo lavoro in un progetto”. Gattuso quindi non molla, non l’ha mai fatto e non inizierà di certo ora.

Jacopo Rosin (@JacopoRosin)

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