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Mondiale, la grande illusione di Prandelli: “Italia da finale”

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Cesare Prandelli "costretto" a schierare titolare Balotelli
Cesare Prandelli ha dichiarato che l'Italia punta alla finale

Cesare Prandelli ha dichiarato che l’Italia punta alla finale

‘Italia punta alla finale”. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, il ct della nazionale, Cesare Prandelli, ha parlato di tutto, tra cui gli obiettivi di questo mondiale. L’intervistatore, infatti, gli ha fatto notare come la maggior parte della critica, desse come obiettivo realistico dell’Italia i quarti, ma il ct è stato perentorio. Ha affermato di non aver visto il tabellone del possibile percorso degli azzurri e affermato di puntare  alla finale.

PERCORSO ACCIDENTATO – E’ ovvio che il ct dell’Italia dica di puntare alla finale  (non potrebbe essere diversamente dato che parliamo della seconda nazione per numeri di titoli mondiali vinti), mai come quest’anno, ma le parole di Prandelli destano più di un sorriso di scherno. Se non bastasse essere finiti nel cosiddetto “girone della morte”, con Inghilterra, Uruguay e Costa Rica, anche il calendario dagli ottavi in poi non è agevole. Se l’Italia vincesse il girone potrebbe sfangarla agli ottavi contro una tra Costa d’Avorio, Giappone e Grecia (dando la Colombia come vincitrice del girone C) per poi incontrarsi con una tra Spagna e Olanda, inserite nel gruppo B. Campioni e vicecampioni del mondo se la vedranno con Australia e Cile, con il compito primario di evitare il Brasile agli ottavi, a vantaggio di una tra Camerun, Messico e Croazia, per poi incontrare la vincitrice della sfida tra la prima del girone D (che noi abbiamo ipotizzato essere l’Italia) e la seconda del girone C. Peggio ancora andrebbe se l’Italia finisse seconda nel proprio girone. In questo caso potrebbe incontrare prima la Colombia e poi una tra Spagna, Olanda o Brasile. Insomma, il percorso verso un’eventuale finale è irto di insidie da subito.

DIFESA SCARSA – Ma siamo veramente sicuri che questa Italia riesca a superare il girone? Bisogna essere onesti e affermare che gli azzurri arrivano al mondiale con una delle rose più scarse tra le cosiddette grandi. E’ una nazionale priva di terzini di valore. A destra, infatti, si contendono il posto, De Sciglio e Maggio, reduci entrambi da una stagione orribile, rispettivamente con Milan e Napoli, al di là degli infortuni. Abate dovrebbe essere tagliato e comunque anche lui ha avuto grosse difficoltà in questa annata.   A sinistra stiamo messi addirittura peggio, se è vero che Prandelli sta pensando di spostare lì Chiellini, nonostante abbia convocato Pasqual e Darmian (che nasce terzino destro). Al centro della difesa poi, siamo stati costretti a puntare sul naturalizzato Paletta che sarà pure buono in un campionato modesto come la serie A, ma è tutto da scoprire ad alti livelli. La verità è che, se il blocco juventino non reggerà al mondiale, tutta l’impalcatura crollerà.

CENTROCAMPO AGGRAPPATO A PIRLO – A centrocampo dipende tutto da Pirlo, l’unico in grado di dare qualità. Con lui, Prandelli ha intenzione di schierare, in un eventuale 4-3-1-2, De Rossi (da sempre a disagio nel ruolo di interno), Motta (di una lentezza elefantesca e comunque anche lui riciclato interno) e Montolivo, ovvero il giocatore tecnicamente più scarso tra tutti quelli convocati, Romulo e Parolo, compresi, ma che è anche uno degli intoccabili. Non a caso, con Pirlo, risulta il più presente della gestione Prandelli con 41 presenze. Al momento, Candreva, il migliore in assoluto per la stagione disputata, viene considerato solo in un eventuale cambio di modulo (4-3-2-1), Veratti rischia di essere tagliato, cosa che accadrà certamente ad Aquilani, mentre Romulo e Parolo, vengono considerati dei jolly da gettare  a gara in corso.

BALOTELLI-CASSANO RISCHIO DOPPIO – In attacco, la scelta di portare Cassano (sicuro di essere convocato) è già un’ammissione di inferiorità. Fantantonio sono anni che gioca da fermo, cosa che va bene per il ritmo compassato del nostro campionato, ma non in un mondiale con caldo e umidità ad altissimi livelli. Balotelli, si sa, gioca solo per sè stesso e il concetto di “squadra” gli è sconosciuto come quello di “australopiteco”, il che significa che, di fatto, l’Italia parte già con due attaccanti in meno. Con Insigne sicuro di essere tagliato (il ct lo vede alternativo a Candreva), Cerci che potrebbe essere utilizzato solo come esterno in un eventuale 4-3-2-1, rimangono Immobile, Destro e Rossi. E’ chiaro che Pepito è l’attaccante con più qualità della rosa, ma Prandelli pare intenzionato a tagliarlo, dato che, dovendosi già portare un giocatore ” a mezzo servizio” come Cassano, non pare intenzionato ad arruolare un giocatore che non abbia i novanta minuti nelle gambe. Ora, Immobile e Destro sono giovani, bravi, ma non sono fuoriclasse, e, soprattutto, hanno esperienza zero, nei grandi palcoscenici.

TIRIAMO LE SOMME – Quadro troppo fosco? Può darsi. Magari la squadra si compatterà nelle difficoltà e tirerà fuori un grande mondiale. Ma la verità è che l’Italia in questo momento, per qualità, compattezza e stato di forma se la potrebbe giocare con l’Argentina (che ha un parco attaccanti da paura, ma una difesa e un centrocampo da infarto) per il titolo di “flop del mondiale”. Siamo i primi a sperare che l’Italia ci smentisca, ma le parole di Prandelli sanno tanto di un sogno di (quasi) inizio estate.

Davide Luciani

Giornalista, web content e SEO Copywriter. Sono una delle firme storiche di Sportcafe24. e da oltre 10 anni vi racconto storie di sport e indiscrezioni di calciomercato

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