Connect with us

Focus

“Neve” fuori stagione: lo scandalo cocaina investe la Premier League

Pubblicato

|

Scandalo cocaina in Premier League

Le prime notizie sono frammentarie e l’identità delle persone coinvolte è ancora coperta dal segreto istruttorio, ma quel poco che si sa è già abbastanza. Un importante club della massima divisione inglese – scrivono l’Observer e il Guardian – è al centro di un’indagine giudiziaria che vede coinvolti alcuni suoi dirigenti sospettati di far uso di cocaina allo stadio o addirittura colti in flagranza di reato. Si parla, infatti, di almeno due personaggi molto in vista sorpresi a sniffare in bagno durante una trasferta e di un dirigente assai noto per i “vistosi residui di polvere bianca sui suoi vestiti”. Il club, cui appartiene l’autore della segnalazione alla polizia, ha ora avviato un’indagine interna, ma su questi episodi, stando ai si dice, si vociferava già da tempo.

1999: Robbie Fowler festeggia il gol fingendo di sniffare la linea di bordo campo

1999: Robbie Fowler festeggia il gol fingendo di sniffare la linea di bordo campo

NEVICA SUL BAGNATO – Ma…dov’è la notizia, verrebbe da chiedersi; o meglio, dov’è la novità? Sono almeno vent’anni che il calcio inglese – e non solo – è periodicamente scosso da confessioni “shock” (era il 1994 quando Mark Dennis, ex di Queens Park Rangers e Crystal Palace e noto come “Psycho” per il suo gioco violento, ammise di far uso di cocaina e dichiarò che la Premier League era piena di gente col suo stesso vizietto, vedi alla voce Paul Merson ad esempio), inchieste giornalistiche, provette scottanti (nel 2004 Adrian Mutu, allora in forza al Chelsea, fu trovato positivo alla coca in un test anti-doping e si beccò, oltre al licenziamento in tronco, 7 mesi di squalifica e 20.000 sterline di multa) e varie amenità (ricordate il talentuoso attaccante del Liverpool Robbie Fowler, che nel 1999 festeggiò un gol nel derby contro l’Everton fingendo di sniffare la linea di fondocampo vicino alla porta appena violata? “L’ho fatto perché i tifosi avversari mi accusano di essere un drogato” …Risultato: 4 giornate di stop e 60.000 sterline in meno sul conto in banca), e quella di oggi, in fondo, non è che l’ultima puntata della “drogonovela”. L’unica novità, rispetto a così celebri trascorsi, è che stavolta sono i dirigenti a finire sul taccuino dell’arbitro, per così dire, ma la verità è che anche questo “scandalo” non sorprende nessuno.

I CATTIVI MAESTRI – Come va il mondo, infatti, si sa, e se un danaroso pezzo grosso del calcio si assenta per un “bisogno fisiologico” e poi ritorna dal bagno con vistose macchie bianche sulla giacca è difficile pensare che si tratti di forfora. Questo, naturalmente, non vale solo per l’Inghilterra ma un po’ per tutti i Paesi, e anche dalle nostre parti, ad esempio, abbiamo avuto i nostri Flachi e i nostri dirigenti al di sotto di ogni sospetto. D’altra parte, è noto, la cocaina è diffusa ovunque nella società, e non si può ragionevolmente pensare che le più alte sfere del calcio debbano restarne immuni. Il discorso non riguarda solo i club, naturalmente, ma anche le istituzioni, le stesse che da sempre si ostinano a considerare doping (cocaina, hashish, marijuana, ecc.) ciò che non lo è. Sarà mica che il vero scandalo è questo? E perché non ne parla mai nessuno?

Enrico Steidler

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *