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Giustizia è fatta: confermata la squalifica per Mattia Destro

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Il “match” giudiziario si è appena concluso e il risultato finale parla chiaro: Corte di Giustizia Federale 3, Ricorsopoli 0. Tre come le giornate di squalifica che l’attaccante della Roma Mattia Destro (reo della manata in mondovisione rifilata ad Astori durante Cagliari-Roma dello scorso 6 aprile) dovrà trascorrere lontano dai campi da gioco meditando sui propri errori, e zero come il fair-play e le “ragioni” della società giallorossa. Ha vinto la giustizia, quindi, ma soprattutto ha trionfato lo Sport, quello scritto con la S maiuscola e i cui valori rischiavano di essere traditi anche fuori dal rettangolo di gioco. Arrampicarsi sugli specchi e negare l’evidenza non paga: questo è il senso più autentico (ed esemplare) della sentenza emessa dai giudici della CGF (presidente Gerardo Mastrandrea), e insieme allo spirito della legge – i colpevoli non possono restare impuniti – l’Italia sportiva è riuscita a salvare anche una buona fetta della sua credibilità. Ci voleva.

La manata di Mattia Destro ad Astori

La manata di Mattia Destro ad Astori

IL BUONGIORNO SI VEDE DALLA SERA“Siamo di fronte a una sentenza politica – scriveva questa mattina il Corriere dello Sport riferendosi alla squalifica di 4 giornate (una è già stata scontata) oggetto del ricorso della Roma e amplificando un risentimento assai diffuso sulla sponda giallorossa della capitale – “a un caso delicatissimo che potrebbe cambiare le regole del calcio, che potrebbe danneggiare l’istituto della prova televisiva, anziché proteggerlo”. Imputato Tosel, si alzi: come ha potuto lei, nella sua veste di giudice sportivo, emettere una sentenza politica? Già…e ora come verrà definita, dai sostenitori della cause perse in partenza, la decisione della Corte Federale? Un golpe? Un attentato alle istituzioni e alla certezza del diritto? E cosa ne diranno il presidente del Coni di professione, e romanista per passione, Giovanni Malagò (“Faccio parte di una categoria di persone che ha sacro rispetto di chi si occupa della giustizia a tutti i livelli, ordinaria e sportiva” – dichiarò nei giorni scorsi prima di affondare il colpo su Tosel – “Ma, come molti, dico che ci sono cose non facilmente comprensibili“) e il tecnico Rudi Garcia? Concluderanno, forse, che ci sono due pesi e due misure? Mah, chissà, non importa. Quello che conta è che il responsabile di un gesto violento sia stato punito, e anche se la pena è eccessiva per difetto (manca, infatti, la sanzione per la condotta anti-sportiva, cioè la penosa simulazione) la sentenza della Corte Federale è come un tappo messo sul buco della barca che affonda. Speriamo che tenga.

MEMENTO HOMO – Un’ultima considerazione. Dai noi le cose non vanno come in Francia, ad esempio, dove i ricorsi possono anche ritorcersi contro chi li fa. Qualche bel precedente, in tal senso, non guasterebbe, anzi, sarebbe come manna piovuta dal cielo in un Paese in cui è sistematico appellarsi alle decisioni del giudice. Chiedi uno sconto che non esiste? Bene, e io ti raddoppio la pena! Ecco, è proprio di questo che avremmo bisogno: qualche bel memento homo, e di Ricorsopoli resterebbe solo il brutto ricordo.

Enrico Steidler

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