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“Non sei professionale, quella è la porta!” De Maggio caccia la collega in diretta tv

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Scenario: Goalshow, trasmissione dell’emittente tv campana Canale 9 andata in onda lo scorso lunedì sera. In studio sono presenti sei ospiti, fra i quali spicca il prezzemolino Luciano Moggi. Protagonisti: i due conduttori del programma, Valter De Maggio (che è anche direttore di Radio Kiss Kiss Napoli e collaboratore di Sport Mediaset) e Jolanda De Rienzo (già telecronista di Campioni – Il sogno su Italia 1 e legata sentimentalmente a Nicolò Frustalupi, vice di Mazzarri sia all’ombra del Vesuvio che all’Inter). Motivo del contendere: si parla del Napoli allenato dal tecnico toscano e di quello targato Benitez, e il confronto fra ciò che fu e ciò che è scatta immediato. La De Rienzo vorrebbe esprimere il suo parere al riguardo, ma viene subito zittita dal collega, che prima la censura (non puoi parlare perché sei la fidanzata di Frustalupi, questo il “motivo” del bavaglio) e poi la “condanna”: “quella è la porta”. Reato d’opinione, insomma, e Jolanda è costretta ad abbandonare lo studio.

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA – Passano solo pochi minuti, quanto basta per un break pubblicitario e per ritornare in sé, ed è già tempo di volemose bene. De Maggio riaccoglie la sua collega in studio fra gli applausi del pubblico presente in sala (e che fin dal primo minuto ha parteggiato per la bella Jolanda) e si scusa in diretta tv. “Alla base c’è una grande stima ed un grande affetto per una professionista, chiosa il conduttore…

L’episodio – a metà strada fra bar dello sport e asilo infantile – è marginale solo in apparenza, perché in realtà, a ben vedere, illustra meglio di tanti discorsi la deriva curvaiola che sembra aver contagiato un po’ tutti qui nella Terra dei ricorsi, dai più alti dirigenti delle società di calcio alle più prestigiose testate sportive. Vale la pena, quindi, di soffermarsi brevemente sulle fasi salienti del match e di fare una breve riflessione.

Valter De Maggio

Valter De Maggio

DIRETTA GOL (SHOW) – ….“Obiettivamente io riesco a parlare di entrambi i Napoli…” sostiene Jolanda, desiderosa di dire la sua sull’argomento Mazzarri-Benitez. No, no, no! – replicano all’unisono Moggi e De Maggio spalleggiandosi l’un l’altro – “Non puoi parlarne obiettivamente” – incalza quest’ultimo “motivando” il suo (loro) punto di vista – “perché sei emozionalmente coinvolta. “Non sono assolutamente d’accordo” – si difende lei sorridendo un po’ forzatamente – “perché ne va della professionalità di una persona, mi ritengo una persona professionale (scoppia l’applauso del pubblico in sala) e quindi so dare un’opinione su entrambi i Napoli…” “Ma tu sei coinvolta!” – insiste De Maggio – il tuo fidanzato…” “Ma non c’entra nulla”“Non puoi essere professionale se parliamo di Mazzarri” straripa quindi De Maggio (che passa dall’obiettività alla professionalità con colpevole disinvoltura) “Non sono d’accordo, mi dispiace Walter…” sbotta allora la De Rienzo un po’ alterata “Va bè, se vuoi Jolanda la porta sta là, puoi anche andar via se non sei d’accordo” conclude quindi De Maggio accompagnando le parole con un gesto significativo e guadagnandosi i buu del pubblico. E mentre qualcuno, forse fra gli ospiti sul palco, esorta il conduttore a riprendersi (“Valter!..dai Valter! Basta!”), la De Rienzo prende la via della porta accompagnata da applausi di solidarietà.

I PROFESSIONISTI DELL’AUTOGOL – …E dagli studi di Canale 9 va ora in onda Auto-Goal Show. Dall’edificante siparietto di cui sopra emergono chiaramente due cose: 1) – fra i due protagonisti quello più emotivamente coinvolto è senza dubbio il prode De Maggio. A questo proposito, resta solo da capire che cosa c’è dietro, che cosa (o chi) arrivi a turbarlo a tal punto da fargli perdere di vista la…professionalità; 2) – se essere emotivamente coinvolti mette in ombra l’obiettività – questa la tesi sostenuta in principio da De Maggio con il caldo consenso di Big Luciano – allora perché mai dovremmo dar credito ai commenti dell’ex dg bianconero su Calciopoli e dintorni, sulla Juve, l’Inter, Moratti e quei cattivoni dei giudici? Perché mai dovremmo dare ascolto ai suoi vibranti J’accuse? Non è forse emotivamente coinvolto lui?

Enrico Steidler

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