Focus
Sotto il titolone niente

C’era una volta, ai tempi del giornalismo ante-web, il buon vecchio trafiletto, quel piccolo articolo in cui si riportavano piccole notizie. Succedeva non di rado, a dire il vero, e succede ancora oggi, che nel trafiletto venissero confinate anche grandi notizie, ma questo è un altro discorso e riguarda soprattutto la carta stampata. Quel che ora ci preme sottolineare, mettendoci per un attimo nei panni del lettore (che immaginiamo sempre più disorientato e spazientito), è la strepitosa carriera fatta dal nostro eroe da quando il giornalismo si è trasferito sulla rete: da breve e anonimo comunicato imboscato fra la réclame di una dentiera e un necrologio, il trafiletto si è rapidamente guadagnato i gradi di top news, e ora domina orgogliosamente le “prime pagine” dei maggiori quotidiani sportivi on line accanto alle notizie vere e proprie e ai glutei delle wags.

John Elkann, presidente della Fiat
EDIZIONE STRAORDINARIA! – Gli esempi sono numerosissimi, e tutti molto istruttivi. Vediamone alcuni: 1) – John Elkann: “Spero che l’Inter continui a perdere”. Ullallà, che sarà mai?…pensiamo lì per lì, ma dopo aver cliccato avidamente sul titolo ci ritroviamo di fronte a quattro righe in croce (praticamente il riassunto di un trafiletto) e alla quasi “nullità” del fatto in sé: a margine di una lectio magistralis alla Fondazione Mirafiori, il presidente della Fiat ha risposto in modo altrettanto “magistralis” (“Non so perché non vinca più, ma lo posso assicurare, mi auguro che continui a perdere”) alla domanda di un bambino sulle disavventure dei nerazzurri. Punto. Basta. Tutto qui. 2) – Icardi ha preso un’altra multa per divieto di sosta. Tags: Wanda Nara, shopping, menefreghismo di chi è pieno di soldi. 3) – E’ già crisi fra Pirlo e la bella Valentina? Ma che c’azzecca?…avrebbe detto il De Sanctis dei magistrati… 4) – Messi compra una villa sul lago di Como. Succo del notizione: il fuoriclasse del Barça è diventato vicino di casa di Beckham e George Clooney. Wow! Si poteva dire, perlomeno, che il giocatore più forte del mondo ha comprato una villa già esistente invece di devastare il territorio costruendone una ex-novo come ha fatto Federer, e invece niente, neppure questo. 5) – Pep Guardiola al giornalista: “Guardami quando ti parlo” (clicca per vedere le immagini e mezz’ora di pubblicità) e addirittura 6) – il video di Neymar che fa benzina al self-service (“Tra reti da fenomeno e normalità” commenta un noto quotidiano…). Clamoroso! Anche Ronaldo fa la cacca! No, a questo non ci siamo ancora arrivati, ma ci manca poco.
ECCIPIENTI E PRINCIPI ATTIVI – “Confusione, confusione…” cantava l’immenso Lucio Battisti, e questa parola, a pensarci bene, calza a pennello. Notizie serie, fesserie da rotocalco, piccoli spunti di cronaca e utili approfondimenti (pochi, a dire il vero) vengono infatti presentati alla rinfusa, come se avessero pari dignità, e in un simile calderone si fa presto a disorientarsi. Se poi si considera, oltretutto, che la “vita” delle notizie degne di questo nome (cioè la loro permanenza sulla schermata principale) è assai più breve, in genere, di quella delle baggianate (che sopravvivono anche per settimane o quasi), al senso di smarrimento subentra ben presto una certa irritazione. Ora, lungi da me ogni intenzione di fare il fustigatore dei costumi o di mettere alla berlina chi fa un lavoro difficile e sempre più precario, ma credo che il dovere di mettersi nei panni del lettore sia da alcuni percepito come un optional, e i risultati si vedono. Trafiletti? Sì, grazie, ma presentiamoli per quello che sono. Lo stesso discorso, naturalmente, vale per le notizie. Ah! E già che siamo…parliamo un po’ più di sport, che male non fa.
Enrico Steidler
