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Amministrative in Francia, quello che è “sfuggito” ai Media

La scorsa settimana si sono tenute le Elezioni Amministrative in Francia in oltre 36.000 comuni, tra i quali Parigi e Marsiglia. L’esito del voto popolare ha visto un crollo verticale del Partito Socialista, che scende al 37%, un ottimo risultato dell’UMP, che supera il 46%, ma, soprattutto, un boom del Front National, il quale raccoglie il 4,65%. Il dato è ancora più clamoroso se si prendono in considerazione solo i 585 comuni in cui era presente il FN. In questo caso, la percentuale balza al 16,50%. I Media francesi ed italiani hanno immediatamente messo in risalto l’avanzata dell’ultra-destra di Marine Le Pen, omettendo, tuttavia, un piccolo particolare che modifica la prospettiva di queste elezioni, e, in chiave futura, per le Europee.
IL VERO BOOM- Lungi dal sottovalutare l’ottimo risultato ottenuto dal Front National, voglio sciorinare qualche dato per smascherare questa omissione da parte dei media, i quali hanno letteralmente cancellato il Front de Gauche dalle loro analisi. Ebbene, quest’ultimo era presente in 600 comuni, ed in questi ha raggiunto l‘11,42% dei consensi, ossia lo 0,32% in più rispetto alle Presidenziali del 2012. Il FN ha invece perso 1,40% percentuale rispetto alle stesse elezioni. L’estrema destra batte la sinistra radicale per numero di liste che superano il 10% (323 a 308), ma la coalizione di Melenchon riesce ad eleggere 2000 consiglieri al primo turno, contro i 473 del partito della Le Pen. In totale, al primo turno il Front de Gauche conquista 67 città, mentre al Front National va solo Forbach. Va inoltre tenuto in considerazione il fatto che il Pcf, il quale fa parte del Front de Gauche, in alcune città, come Parigi, ha corso da solo in appoggio al candidato del Ps, riducendo dunque la percentuale di voti del FdG.
LO SCONTRO FRONTALE- L’obiettivo dei Media è piuttosto evidente. Alle prossime Europee si profila uno scontro tra europeisti ed anti-europeisti, pertanto occorre far suonare il campanello d’allarme, avvertendo della pericolosità dell’estrema destra, in modo tale da far emergere la necessità di un voto “utile” ai partiti che sostengono l’Europa così come la conosciamo. Tuttavia, tra le due posizioni, c’è un’alternativa, quella di un’Europa sociale, solidale, pubblica, quella di Tsipras, di Melenchon, dei popoli di Spagna, Grecia, Italia e Francia. Questa Europa i media non la possono silenziare.
Matteo Masum
