Champions League
Olympiakos-Manchester United 2-0, le pagelle: fantastico Dominguez, Van Persie nullo
Pubblicato
7 anni fa|
Editor
Enrico Cunego
Al Giorgios Karaiskakis di Pireo è esaltazione pura per l’Olympiakos, che domina l’incontro di andata contro lo United e vede vicina una stupenda qualificazione ai quarti di Champions League. Delusione totale, invece, per il Manchester United di David Moyes assolutamente inguardabile e quasi inesistente in attacco. Al ritorno che si giocherà all’Old Trafford i “Red Devils” dovranno cercare di cambiare atteggiamento per provare a raddrizzare una stagione da incubo. Ma andiamo a vedere come si sono comportati i giocatori scesi in campo.
OLYMPIAKOS
Roberto Jimenez 6: totalmente inoperoso per tutto l’arco del match, si spaventa solo per il tentativo di Van Persie a 10′ dal termine ma per il resto non compie nessun intervento degno di nota. Spettatore non pagante.
Leandro Salino 6: serata tranquilla anche per il terzino brasiliano ex Sporting Braga, che sulla propria fascia non corre rischi
Manolas 6,5: lo United di questa sera è veramente poca cosa, ma lui governa con sicurezza la propria difesa
Marcano 6,5: vedasi il giudizio sul compagno di reparto, prestazione autorevole
Holebas 6,5: ragazzo già leader della nazionale greca sempre pronto allo scatto ed alla giocata, non manca mai di apportare il massimo impegno
Ndinga 6,5: tanti palloni giocati e poche sbavature per il congolese, sempre attento in mediana e propositivo in fase di impostazione
Maniatis 7: ottima partita da parte del mediano greco, autore del tiro che porta al primo gol dei bianco-rossi ed assoluto punto di riferimento del gioco ellenico
Campbell 7: una bella prestazione coronata da un gran gol che fa esplodere di gioia il Karaiskakis. Ai Mondiali ci affronterà con la maglia della Costa Rica: meglio fare molta attenzione. (dal 67′ Fuster 6: si limita a dare una mano al centrocampo per difendere il 2-0).
Dominguez 7,5: il migliore in campo. L’argentino firma il gol del vantaggio con un beffardo colpo di testa che sorprende De Gea e per tutto il resto della partita pressa come un indemoniato e partecipa attivamente alla manovra offensiva dei suoi. MVP. (dal 76′ Machado 6: entra anche lui per tenere a bada la sterile reazione dello United)
Perez 7: grande incontro anche da parte del paraguayano, continua spina nel fianco nella disastrata difesa inglese (dal 86′ Valdez SV)
Olaitan 6,5: il centravanti nigeriano non è certamente Mitroglu, ma il suo sacrificio e la sua corsa sono da premiare
MANCHESTER UNITED
De Gea 6: sui 2 gol può fare molto poco, per il resto non compie interventi rilevanti
Smalling 4: ok, è terzino per emergenza, ma il suo apporto alla causa è totalmente nullo
Rio Ferdinand 5,5: costantemente in affanno, si dimostra molto nervoso ed alla fine prende un giallo per una brutta entrata su Maniatis
Vidic 5,5: idem per il compagno di difesa, la gara del Pireo è all’insegna della sofferenza
Evra 5: brutta prestazione per il francese che non incide minimamente sulla fascia sinistra
Cleverley 4,5: tocca pochissimi palloni e soffre terribilmente l’asfissiante pressing avversario, viene sostituito a metà ripresa (dal 60′ Wellbeck 6: perlomeno ci mette impegno, ma ormai la partita è andata)
Carrick 5: il pressing fa soffrire anche lui, non si evidenzia assolutamente per giocate degne di nota
Valencia 4: non ne combina una giusta tra cross e passaggi, viene ovviamente sostituito (dal 60′ Kagawa 5,5: altra prestazione anonima del giapponese)
Rooney 6: praticamente gioca come centrocampista centrale, deve pensare più a distruggere il gioco avversario che creare il proprio. Il suo sacrificio gli vale la sufficienza
Young 5: continua a non convincere assolutamente l’ex Aston Villa, altra prestazione insufficiente. Non da prorpio la sensazione di poter essere un giocatore decisivo per questo United
Van Persie 4: ok, l’esasperante atteggiamento difensivo dei suoi non aiuta di certo, ma oggi RVP non ne vede una. Se poi all’80’ calcia alto un invitante pallone arrivatogli nel cuore dell’area di rigore, allora la giornata è di quelle da dimenticare in fretta.
Enrico Cunego
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