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Atalanta

Le pagelle di Torino-Atalanta 1-0: Cerci trascinatore, Livaja fantasma

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Alessio Cerci, trascinatore del Torino

Il Toro di Ventura incorna anche i bergamaschi ed è ad un passo dall’Europa. Alla squadra di Colantuono non basta l’alibi del rigore inesistente, in quanto in trasferta ha un ruolino di marcia impietoso, dove ha perso nove volte in undici gare.

Torino (3-4-1-2)

Padelli 6,5: Primo tempo da spettatore, nel secondo vien svegliato da Denis e risponde presente.

Maksimovic 5,5: Non brillante come al solito. Sbaglia in più di una circostanza, specie quando Brienza non sfrutta un suo errore.

Glik 6,5: Il capitano domina la retroguardia in scioltezza; negli ultimi venti minuti, quando gli ospiti premono, alza il muro.

Moretti 6: Partita di ordinaria amministrazione per il difensore ex Valencia.

Darmian 6,5: Dietro copre bene, ma predilige la spinta sulla sua corsia. Instancabile, si procura il secondo rigore.

Farnerud 6: Non è il rullo compressore che conosciamo e, infatti, Ventura lo richiama presto. (52′ Brighi 6: In mezzo al campo fa il suo, compattando molto bene la mediana).

Vives 6: In fase di copertura c’è e si fa sentire, manca però nell’impostazione del gioco e cala nel finale.

Masiello 6: Conferma quanto di buono visto a Sassuolo. Fa il suo, in entrambe le fasi, con costanza e si merita la sufficienza.

El Kaddouri 5,5: Il marocchino doveva essere un gradito ritorno, ma ieri poteva fare di più. Supporta poco le punte ed è spesso fuori posizione, Ventura lavorerà per sfruttarlo al meglio.

Cerci 7: Il rigore regalato se lo procura e lo trasforma lui; raggiunge in doppia cifra il gemello-diverso Immobile ed è senza dubbio il migliore in campo. Incontenibile sulla fascia destra, dà profondità, rientra ed aziona il suo magico sinistro. Insostituibile. (70′ Meggiorini 6: Vivace e presente in avanti, spreca il raddoppio).

Immobile 5: Più ombre che luci per il bomber che sogna l’azzurro. Doveva chiudere la gara dal dischetto, ma si fa ipnotizzare da Consigli.

Ventura 6,5: La coppia Cerci-Immobile ogni settimana gli regala grandi soddisfazione; nello scorso turno è stata la punta a decidere il match, ieri è stato il turno del fantasista. La zona Europa è distante solo un punto e questa squadra sembra non voler smettere di stupire.

Atalanta (4-4-1-1)

Consigli 6,5: Non si accorge dell’arrivo di Cerci e lo travolge, ma è davvero difficile dargli delle colpe. In generale è molto sicuro e tiene a galla i suoi respingendo il secondo penalty.

Benalouane 5,5: Il rinforzo di gennaio soffre ed è meno propositivo del solito (Dal 79’ De Luca: s.v.)

Stendardo 6: Dietro se la cava con l’esperienza, poi si butta in avanti sui calci piazzati ed è sempre pericoloso.

Yepes 6: Nella prima frazione libera l’area in acrobazia; si aiuta con il fisico imponente ed è un pilastro della retroguardia orobica.

Brivio 5: Soffre Darmian, provoca il secondo rigore e a causa dell’espulsione salterà il Napoli.

Raimondi 5,5: Sta più attento in copertura, ma la manovra avrebbe bisogno di allargarsi con qualcuno sulla fascia destra.

Carmona 6: Lotta e corre come un forsennato, abile in fase di interdizione e tenta la conclusione dalla distanza, ma senza fortuna.

Cigarini 6: Colantuono gli dà le chiavi del centrocampo, ma lui non sembra essere al meglio e ne risente tutta la manovra nerazzurra.

Bonaventura 6: La sua gara è un crescendo continuo; aiuta Brivio a contenere Cerci e quando si spinge in avanti Jack è sempre insidioso.

Livaja 5: Non ricambia la fiducia del suo allenatore he lo schiera titolare; non vede la palla ed è fuori dal gioco. (56′ Denis 6: In poco più di mezz’ora crea più palle-gol lui, che tutti gli altri giocatori in campo; un delitto tenerlo in panca).

Brienza 5,5: Il funambolo ci mette impegno, tiene la palla, ma sbaglia quasi sempre l’ultimo tocco. (67′ Maxi Moralez 6: Entra quando gli orobici si buttano in avanti e crea scompiglio nella trequarti granata).

Colantuono 5: Ancora l’ennesima prova opaca in trasferta, dove ha ottenuto soltanto quattro punti. Errata la scelta di preferire Livaja al Tanque Denis; l’errore arbitrale sul rigore decisivo pesa, ma i limiti della sua Atalanta si vedono e come. Per fortuna che la prossima partita si giocherà tra le mura amiche dello stadio “Azzurri d’Italia”.

Dario Greco

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