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Australian Open, donne: Na Li trionfa a Melbourne
Gli Australian Open parlano mandarino, almeno per quanto riguarda il tabellone femminile. Al terzo tentativo la cinese Na Li sale sul trono di Melbourne schiantando la “cipollina” Cibulkova. Dopo le sconfitte nelle finali 2011 e 2013, ad opera di Kim Clijsters e Vika Azarenka, Na Li riesce finalmente a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro del torneo australiano. Successo che bissa il Roland Garros 2011 e che rilancia la 31 enne cinese nell’olimpo del Tennis mondiale.
LA FINALE – Ancora una volta la tennista asiatica non concede nemmeno un set all’avversaria, dominata senza appello. E non tragga in inganno il tie break del primo set, dove la Cibulkova arriva con le unghie e con i denti dopo una frazione “costellata” da ben 6 doppi falli. Unica nota lieta della partita della slovacca il contro break del 6-6, conquistato annullando alla avversaria cinese un set point. Inutile commentare la seconda frazione, che il punteggio finale – 6-0 – descrive già pienamente. Solo una formalità per la Na Li, una sorta di passerella anticipata per la nuova, meritatissima, campionessa degli Australian Open.
L’AVVERSARIA – Prima finale slam per la 24enne slovacca. Mai nessuna atleta del paese est europeo era arrivata a giocarsi il trionfo finale in uno dei quattro tornei principali. Una finale strameritata, ottenuta eliminando avversarie ben più quotate e ben più “in quota”, visto che dall’ “alto” dei suoi 161 centimetri, la Cibulkova è riuscita ad estromettere dagli Australian Open giocatrici come Maria Sharapova (188 cm) e Agnieska Radwanska (172 cm).
IL CAMMINO – Successo meritato, dicevamo, per Na Li, unica delle top 5 a non inciampare nei trabocchetti disseminati nel corso delle due settimane del torneo. Trappole che via via avevano escluso le superfavorite della vigilia: Serena Williams, Maria Sharapova e la campionessa uscente Vika Azarenka. Cammino quasi netto per la cinese, che nei primi turni ha superato in serie la croata Konjuh, la svizzera Bencic e la ceca Safarova, unica a strappare un set alla futura vincitrice e a costringerla ad un tie break da dentro o fuori. Negli ottavi nessun problema contro la russa Makarova – poi finalista di doppio, perdente con le nostre Errani-Vinci – così come nei quarti con la nostra Pennetta. La semifinale infine, l’ha vista superare la rivelazione canadese Bouchard.
Simone Viscardi