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L’Inter e Thohir: i sogni muoiono all’alba

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Erick Thohir

Un affare per Branca e Fassone, un affronto per la maggior parte dei tifosi nerazzurri. Lo scambio Guarin-Vucinic sull’asse Inter-Juventus (al quale manca ancora il definitivo suggello di Thohir, ma pare sia solo una formalità) ha scatenato una reazione di rara irruenza e compattezza, una rumorosissima smorfia di disapprovazione aggravata dalla penuria di risultati, dal trattamento ritenuto “irriguardoso” – per non dire persecutorio – riservato dalla classe arbitrale alla nobile decaduta e dalla prospettiva di vivere per chissà quanti anni ancora al margine del calcio che conta, quello in cui la detestata Vecchia Signora è già la regina incontrastata.

La Curva Nord dell'Inter

La Curva Nord dell’Inter

IL FUOCO AMICO – I conti si fanno alla fine, dice il buon senso, ma ora provate a spiegarlo a chi si aspettava un inizio col “botto” e deve invece accontentarsi di un esordio da provinciale. “Il passaggio che si sta concretizzando in queste ore di uno dei giocatori più importanti della rosa dell’FC Inter ad un’altra società italiana” – scrivono le anime belle della Curva Nord dell’Inter rivolgendosi al loro presidente senza neppure nominare l’odiata rivale – “è la goccia che fa traboccare il vaso e ci fa rompere gli indugi su quel «…ora attendiamo curiosi…» che aveva accompagnato il nostro saluto al cambio di ruolo di Moratti. (…) Thohir deve capire che questo non è baseball, né football americano”. Il vero affondo, però, gli ultrà nerazzurri lo riservano ai dirigenti: “Cambiando la gestione perlomeno ci aspettavamo non si ripetessero gli stessi errori e soprattutto ci fossero cambi in tutte le «componenti di maggior decisione» della Società Inter. Fosse preso in considerazione per ovvi motivi il principio di assunzione, in un’azienda come quella nerazzurra, di personale di indiscutibile fede calcistica. Non si lasciasse il timone dell’Inter a un incompetente juventino come Fassone e al suo compare di merende Ricci. Fosse cacciato seduta stante il Sig. Branca e tutta una serie di personaggi infimi che da anni attingevano soldi alla famiglia Moratti senza meritarsi un solo centesimo. Non ne possiamo più delle tante, troppe, mele marce all’interno dell’Inter”. (…) “Se il Sig.Thohir” – scrive poi la Curva rimettendo il numero uno indonesiano al centro del mirino – “non può trovare nessun uomo forte che gestisca a più livelli una società di calcio italiana… O è più presente…Trova il modo di esserlo… Capisce… Carpisce…Osserva… Esamina… E comprova che tutto quello che stiamo scrivendo non è aria fritta… Oppure lo invitiamo caldamente a rimanere a casa sua… Senza mezzi termini

Rosario Fiorello

Rosario Fiorello

Propongo uno striscione per la prossima domenica”, scrive un lettore della Gazzetta dello Sport rincarando la dose con azzeccata ironia: Con l’AUSILIO di FASSONE, BRANColiamo nel buio più assoluto!!. Altrettanto taglienti i due tweet dell’illustre tifoso nerazzurro Rosario Fiorello: “Volevo ricordarvi che il figlio di THOIR è juventino…così per dire”. “Sta cosa di GUARIN alla Juve è da…stavo per dire “incompetenti”. Ma non lo dico! Non si può rafforzare una squadra già fortissima!”. Al vetriolo, invece, la doppietta twittata dal noto conduttore televisivo e radiofonico Giacomo “Ciccio” Valenti: “Ci sono dei momenti in cui le tue scommesse non hanno valore. Conta solo il rispetto dei tifosi!”. “Comunque i due presidenti, quello del 70 e quello del 30%, avranno dato l’avallo”. “Dico ai tifosi di sostenere la squadra, di sostenere la nuova dirigenza, di avere fiducia in Thohir” – dichiara nel frattempo “quello del 30%” – “Si può migliorare, Thohir vuole fare bene e fare le cose giuste. Proprio in un momento così serve l’appoggio totale.

E QUELLO UN PO’ MENO – All’urlo di dolore dei tifosi nerazzurri si aggiunge poi la critica senza mezzi termini di Fabio Capello, attuale commissario tecnico della nazionale russa. “Non mi convince, non sta facendo nulla per l’Inter, un patrimonio del calcio italiano – ha dichiarato l’ex-allenatore di Milan e Juventus a Fox Sports sparando a zero sul magnate indonesiano – “Quando si parla di squadre importanti, si pensa che quando arriva un nuovo presidente possa fare qualcosa per rafforzarle. Thohir non lo sta facendo, questa è la verità. Uno che entra in squadre come l’Inter non può fare certi discorsi, meglio prima vendere, poi comprare. Sono tifosi che hanno ricordi di vittorie, di ricordi felici” – conclude Capello – “non si può pensare a un anno di transizione”.

VENI, VIDI, VENDI – Che dire di fronte a questa levata di scudi e a distanza di soli tre giorni dalla lettera, pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, in cui il grande comico e attore Paolo Rossi spiegava a Thohir “cosa vuol dire essere interisti”? Beh, sul fatto che Mirko Vucinic sia un giocatore di grandissimo livello non c’è alcun dubbio, e tuttavia…come si concilia una simile operazione di mercato con le aspettative del popolo nerazzurro? Possibile, si chiedono un po’ tutti, che l’arrivo del sospirato tycoon chiamato a ridare lustro al blasone della Beneamata si riduca – almeno in prima battuta – a rafforzare gli “adorati” gobbi cedendo loro un giocatore giovane e ricco di talento in cambio di uno “scarto”? Per quanto “aureo”? E tutto ciò, nota bene, dopo aver incassato un cocente due di picche da Nainggolan – connazionale del presidente – e persino dal carneade Djordjevic?

La sensazione che l’uomo venuto da un Paese lontano, forse un po’ troppo, si limiti ad amministrare l’Inter come un calzaturificio (ascoltando solo le ragioni del business e non anche – e soprattutto in un simile momento – quelle del cuore) ha ormai assunto la consistenza di una certezza agli occhi dei nerazzurri, e se il buongiorno si vede dal mattino allora è proprio il caso di dire che i sogni muoiono all’alba.

Enrico Steidler

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