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Clarence Seedorf: Dna da vincente

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Clarence Seedorf esordio Milan-Verona

Manca solo l’ufficialità, ma ormai è chiaro: il successore di Massimiliano Allegri sulla panchina del Milan sarà Clarence Seedorf. È lui l’uomo scelto da Silvio Berlusconi per guidare i rossoneri fuori dalla delicata crisi tecnica che ha fatto sprofondare la squadra nei bassifondi della classifica, a pochi punti dalla zona retrocessione.

Clarence Seedorf con la maglia del Milan

Clarence Seedorf con la maglia del Milan

SPALLE LARGHE – Il suo ritorno a Milano si concretizza in uno dei momenti più delicati della storia recente del Milan. Agli occhi di molti la scelta della dirigenza sembra azzardata. Seedorf non ha esperienza da allenatore, è a tutt’oggi un calciatore, il modulo e gli uomini da scegliere per affiancarlo in quest’avventura sono grossi punti interrogativi. L’olandese ha però il profilo caratteriale giusto per dare la scossa necessaria per risollevare una stagione che si sta trasformando in un incubo. Porterà in dote alla causa rossonera carisma, decisione e idee chiare. La sua storia è quella di un giocatore che, di fatto, è sempre stato allenatore in campo.

DNA DA VINCENTE – I numeri della sua carriera sono quelli di un vincente: quattro Champions League vinte con tre squadre diverse, un record, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Europee, una Liga spagnola con il Real Madrid, due campionati italiani con il Milan, un campionato carioca con il Botafogo e innumerevoli trofei nazionali. Sono pochi, pochissimi i calciatori che possono presentare un curriculum di questo tipo. Sa bene cosa significa vincere, ma farlo da allenatore è un’altra storia, la sfida è difficile, ma lui crede fermamente di avere i mezzi per vincere l’ennesima battaglia. Cercherà di farlo con la grinta e l’eleganza di sempre, con poche parole e tanti fatti. Seedorf è un grande lavoratore e un uomo concreto.

LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL – Districarsi nella selva selvaggia dell’universo milanista non sarà facile, dietro di sé ci sarà confusione e giochi di potere societari ancora insoluti, ma se avrà la fiducia di cui necessita, possibilità per sbagliare, sperimentare e portare avanti fino in fondo la sua idea di calcio, potrà regalare nuovi sorrisi ai tifosi milanisti, intrappolati nel ricordo sbiadito di una squadra che sembra aver dimenticato come si vince.

Antonio Casu 

@antoniocasu_

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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