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Pagelle Cagliari-Juventus 1-4: Adán ‘Saponetta’, Licht-Star

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I giocatori della Juventus esultano dopo un gol

Cagliari-Juventus è un match più equilibrato di quanto dica il risultato finale: finita 1-4, è stata una partita dalle due facce: il primo tempo di marca sarda, con i padroni di casa abili nel mettere in difficoltà in diverse occasioni la squadra più forte d’Italia, mentre nella ripresa è emerso lo strapotere dei bianconeri, che con calma e cinismo hanno affondato i colpi necessari per arrivare all’undicesimo successo consecutivo. Il Cagliari chiude il girone d’andata a 21 punti, in perfetta media salvezza, i torinesi volano a quota 52, confermando una volta in più che la Serie A di quest’anno ha un solo padrone.

LE PAGELLE DI CAGLIARI-JUVENTUS 1-4

CAGLIARI ( a cura di Antonio Casu)

Antonio Adan Garrido, portiere del Cagliari

Antonio Adan Garrido, portiere del Cagliari

ADÁN 4 ( IL PEGGIORE) – Prestazione disastrosa del portiere spagnolo, che esordisce al Sant’Elia come peggio non avrebbe potuto. Gravissime le responsabilità sui gol di Marchisio e Lichtsteiner. Con prodezze del genere il pericolo di essere accostato a Valerio Fiori, estremo difensore del Cagliari negli anni’ 90, rinominato “Saponetta” dalla Gialappa’s per via delle numerose papere commesse, diventa concreto.

PISANO 7 – Il migliore tra i sardi. Annulla Asamoah sull’out destro, spinge molto sulla fascia, soprattutto nel primo tempo, e sfodera una prestazione che conferma la crescita di un terzino sottovalutato. Rinato (dal 77′ CABRERA S.V).

ROSSETTINI 6 – Ha più di una colpa sul primo gol di Llorente, visto che salta troppo in anticipo e permette allo spagnolo di colpire indisturbato, ma la sua partita è complessivamente positiva.

ASTORI 6,5 – Elegante, preciso negli interventi, autorevole. Il centrale cagliaritano disputa un grande match davanti a David Moyes, presente in tribuna al Sant’Elia per monitorarlo. Futuro allo United per lui?

MURRU 5 – Controllare il maestoso Lichtsteiner di ieri non sarebbe stato facile per nessuno, ma il terzino classe ’94 ci mette del suo. Si preoccupa più di offendere che di difendere, errore grave quando hai davanti un cliente scomodo come lo svizzero.

DESSENA 7 – Un jolly preziosissimo. Gioca da mezzala destra nel primo tempo, e lo fa benissimo. Nella ripresa Lopez lo sposta sulla linea dei difensori per sostituire Pisano, e anche lì se la cava bene. Sfiora il gol nel primo tempo, ma un miracolo di Buffon gli strozza l’urlo in gola. Che altro gli si può chiedere?

CONTI 6,5 – Vince la sfida in mezzo al campo con Pirlo ed evita per una volta l’ammonizione, impresa non di poco conto per uno come lui.

EKDAL 5,5 – Sostituisce Nainggolan, trasferitosi alla Roma, ma ha caratteristiche diverse rispetto al belga, e si vede. In fase di costruzione è utile, ma lascia Murru solo in balia di Lichtsteiner e Vidal. Deve migliorare nell’interdizione ( dall’82’ PERICO S.V).

COSSU 6 – Se le sue gambe non girano, non gira tutto il Cagliari. Primo tempo ottimo, ma nella ripresa va in calo d’ossigeno e non si vede mai.

PINILLA 4,5 – Il voto è frutto di una semplice media matematica: prestazione da 7 in pagella, ma la folle espulsione per proteste all’87’ è da 2. La partita era già chiusa, con la Juventus in largo vantaggio: perché perdere la testa in quel modo?

SAU 6 – Si sacrifica molto in copertura, ma non è lucido negli ultimi metri (dal 65′ IBARBO 5 – Gioca lontanissimo dalla porta e scivola nell’anonimato).

ALL.: LOPEZ 6,5 – Imposta benissimo la partita, il Cagliari visto nel primo tempo è stata una macchina pressoché perfetta. Il calo fisico della ripresa è normale, l’allenatore non ha colpe. Un solo dubbio: perché tenere in campo Cossu, in evidente debito d’ossigeno, per 90 minuti?

JUVENTUS (A cura di Vincenzo Galdieri) 

BUFFON 7,5 – Se la Juventus stravince il merito è anche tantissimo suo. Parate importanti, una in particolare da urlo che tiene i suoi in partita. Chi prova a spacciarlo per finito ogni sacrosanto anno, deve rimanere ancora una volta deluso: ritenta, sarai più fortunato. O anche no.

CACERES 5,5 – Qualche errorino di troppo e passaggi approssimativi: rivedibile.

CHIELLINI 5,5- Un po’ colpevole sul gol di Pinilla, si fa coinvolgere da una prestazione difensiva complessivamente negativa.

BONUCCI 5,5 – Nervoso, non fa errori come gli altri compagni ma non trasmette sicurezza al reparto. Fuori Barzagli, ieri la difesa della Juventus è andata in bambola.

LICHTSTEINER 7,5 – Strepitoso. Un Eurostar sulla fascia destra, che spazza via qualunque cosa gli capiti davanti. Entra in tre su quattro gol della Juventus: due assist, una rete realizzata personalmente. Licht-star.

PIRLO 5,5 – Sottotono, fuori forma. Fatica e vine sostituito.

MARCHISIO 7 – Rieccolo, finalmente. Un letargo durato mesi, ma torna al gol e lo fa pure bello e decisivo. La speranza è che serva a sbloccarlo e gli suoni da sveglia: la Juve rivuole il vero Marchisio.

VIDAL 5,5 – Proprio quando Moyes lo viene a vedere, tira fuori la peggior prestazione della sua stagione. Verrebbe quasi da dire: meglio per la Juventus. Comunque quasi sufficiente, niente di clamoroso, ma quando abitui a certi standard è normale che ci si aspetti sempre qualcosa in più.

POGBA 5,5 – Sulla falsariga dei compagni: nella mediana meraviglia, ieri hanno latitato tutti. Paul compreso.

ASAMOAH 6,5 – Propositivo e diligente, regala un’altra prova di ottimo livello. Promosso.

TEVEZ 5,5 – Grande sacrificio, poco costrutto. Può sbagliare una gara anche lui.

LLORENTE 7,5 (IL MIGLIORE) – Si carica la Juventus sulle sue forti spalle, segna una doppietta e continua il suo percorso di crescita. In una Juve stranamente opaca ed insufficiente, la partita la vincono lui, Buffon, Lichtsteiner e Marchisio con l’ausilio di Asamoah. Basta ed avanza per fare 4-1. Per far capire quale sia la differenza tra la Juve e le altre oggi in Italia.

All. CONTE 6,5 – Se la Juventus riesce a riprendersi sempre, tenendo un alto livello di guardia, il merito è suo. Striglia tutti e s’infuria pure se sei 3 gol avanti: carismatico, motivatore, mentalista. I suoi però sembrano pagare qualcosa a livello fisico: forse è il momento di fare un po’ di turnover.

Antonio Casu e Vincenzo Galdieri

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