Amichevoli
Il Chelsea di Mourinho batte l’Inter 2-0 nella Guinness Cup

Dopo il test di Sabato contro l’Amburgo, l’Inter viene sconfitta per 2-0 contro il Chelsea nella Guinness International Champions Cup. Nella partita di Indianapolis gli uomini di Mazzarri si arrendono alle reti di Oscar e Hazard su rigore. Valori in campo nettamente differenti, e Inter ancora non nel pieno della forma e dell’organico. Rendez-vous con Mourinho, che affrontava l’Inter per la prima volta da avversario. A questo punto i nerazzurri evitano il derby contro il Milan in semifinale e “retrocedono” nel tabellone B dove incontreranno il Valencia Domenica sera ore 22:00 italiane.
TROPPO CHELSEA – L’Inter ha iniziato tutto sommato bene, tenendo il campo ed avendo anche la prima occasione da goal, con un gran tiro di Guarín al volo che per poco non centra lo specchio della porta. Il Chelsea però è una squadra cinica, e al primo contropiede colpisce subito. E’ il 13esimo minuto quando Moses (uno dei migliori dei suoi) si invola in un 3 contro 3 nella metà campo avversaria, serve Oscar al momento giusto che controlla e con un gran tiro sul secondo palo a giro dei suoi beffa Handanovic. A questo punto la gara dei nerazzurri è tutta in salita e a complicare le cose ci si mette anche il direttore di gara che punisce con un rigore il fallo fuori area di Alvaro Pereira. Hazard dal dischetto non perdona ed è 2-0. Poco da fare per l’Inter nella ripresa che subisce anche un palo di Lukaku. Campagnaro decide di rendere le cose davvero impossibili alla sua squadra facendosi espellere al 57esimo per un’entrata dura su Terry. Mazzarri passa al 4-4-1 e prova a contenere gli avversari riuscendo a non prendere goal, ma senza essere mai pericoloso.
TASSELLI MANCANTI – Se consideriamo che i Blues giocheranno la Champions League e l’Inter passerà tutta la settimana esclusivamente a preparare la gara della domenica, è un risultato che ci sta. La rosa del Chelsea è estremamente più forte, e Mourinho sta cominciando a metterla in campo a suo modo: squadra solida che appena può colpisce. L’Inter di Mazzarri ha ancora moltissimo da lavorare. Sul mercato gli operatori di Branca devono assolutamente inserire qualche innesto, almeno un esterno e un centrocampista centrale. Per quanto si possa essere riconoscenti a Cambiasso, manca lo schermo davanti alla difesa tipico del gioco dell’allenatore Toscano: un calciatore che corre novanta minuti e recupera diversi palloni. Anche sull’esterno la situazione è precaria. Alvaro Pereira fatica sia in fase difensiva che in fase offensiva. La difesa numericamente dovrebbe rimanere questa, ma il supporto dei terzini è indispensabile in questo modulo.
LA MANOVRA OFFENSIVA – Le poche note positive sono le solite della scorsa stagione. Sicuramente Palacio e Guarín hanno fatto vedere che hanno i numeri per cambiare una partita all’improvviso. Già trattenendoli l’Inter si è assicurata almeno qualche certezza. A completare il centrocampo con Cambiasso e Guarín ieri c’era Alvarez dal primo minuto, che a parte qualche dimostrazione di tecnica, non è riuscito ad incidere molto sulla squadra, probabilmente la posizione di interno di centrocampo gli sta un po’ stretta, specie con uno come Guarín che tende ad inserirsi. Icardi, dopo il goal contro l’Amburgo, ieri non si è confermato. E’ chiaro che l’Argentino classe 93 non è uno che fa reparto da solo, perciò i compagni dovranno impegnarsi molto per dargli palloni giocabili, ma l’ex Sampdoria si vede davvero poco. Difficile non fare paragoni con il Napoli, ma Cavani, quando la squadra non girava, molto spesso arretrava e costruiva la manovra, ma Icardi non è questo tipo di attaccante, servirà quindi un apporto corale della squadra.
Walter Molino
