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Inter-Torino, le pagelle: top Meggiorini-Cerci, flop Strama

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inter-torinoTOP INTER

J.ZANETTI 7.5 – Immenso, infinito Capitano. All’alba dei 40 anni, è sempre lì a correre, a smazzarsi avanti e indiestro e a regalare anche l’assist decisivo per il gol del 2-2 di Cambiasso, epurato misteriosamente da Stramaccioni nelle ultime gare. Simbolo di determinazione, grinta e costanza: basterebbe emularne l’approccio alla gara per garantirsi un bottino di punti ben più consistente di quello pervenuto nelle ultime gare. ANIMA

CAMBIASSO 7 – Capro espiatorio preferito di buona parte degli stessi tifosi interisti per cui in dieci anni ha corso, segnato e pianto. ora lo è anche del suo tecnico, che li preferisce non solo Gargano ma anche Benassi e Mudingayi nelle ultime 3 partite. Lui entra, e dimostra nuovamente, ve ne fosse ancora bisogno, la sua estrema importanza per un’Inter poverissima di qualità a centrocampo. Non solo il gol, ma continui inserimenti da attaccante aggiunto in tutto il secondo tempo, solita quantità industriale di palloni recuperati e sfortuna che li impedisce di siglare il gol della vittoria in un paio di circostanze. Ancora la vecchia guardia in copertina, a salvare l’Inter da una sconfitta eclatante. ORGOGLIO

FLOP INTER

STRAMACCIONI 4.5 – Sbaglia tutto ed il contrario di tutto. Ha 36 anni, e sarebbe strano non lo facesse, ma l‘augurio è che non perseveri. Presentarsi a San Siro contro una neo-promossa con Mudingayi e Gargano in mediana, Guarin a destra per timore del 4-2-4 di Ventura non è solo da provinciali, ma anche da poco coraggiosi. Messa fuori dal gioco l’arma incandescente di Guarin, spostato dalla zona nevralgica del campo, Cambiasso in panchina, specie in casa fondamentale coi suoi inserimenti, come non fosse capace di interdire in mezzo al campo allo stesso tempo come e meglio di Mudingayi. La reazione della ripresa è figlia dei nervi, più che del gioco. Urge mercato e con sè un cambio di mentalità. PROVINCIALE

A.PEREIRA 4.5 – 12 milioni per lui, 8 per Silvestre e 9 per Alvarez. Fate un pò voi il conto. Si capisce perchè il calcio italiano sia in crisi, ed il timore adesso di spendere, e male. Un uomo in pena quando ha la palla fra i piedi, testa bassa ed impacciato come un neonato che comincia a muovere i primi passi senza il papà che li tiene la mano. Imbarazzante quando Cerci lo punta, perdendo il duello in velocità, unica caratteristica che giustificherebbe il mestiere di calciatore dell’uruguagio. Da lì nascerà il 2-1 granata. Posto prenotato per “Mistero” su Italia 1, prossimo ospite Alvaro Pereira ed i suoi 12 milioni di cartellino. GHOST

TOP TORINO

MEGGIORINI 8 – Quando vede Inter…segna. Perchè lui non sa farlo con nessun altro, se non con la squadra in cui è cresciuto, e con la quale ha esordito in Serie A. L’anno scorso col Novara realizzò una delle reti che costarono la panchina a Gasperini, oggi i suoi gol sono altrettanto pesanti, perchè certificano la pochezza di un’Inter disperatamente povera di qualità e cervello. Facilitato dall’erroraccio di Guarin sul primo gol, mostra grande freddezza sul secondo. All’ultimo minuto sfiora la tripletta della vita, ma la sua gara è un mix perfetto di tecnica e generosità. RINATO

CERCI 7 – Ventura lo toglie a pochi minuti dalla fine, e lui non ci sta. Poteva far male negli ultimi minuti di una gara che vedeva i neroazzurri sbilanciarsi in avanti alla ricerca del 3-2, ma il tecnico lo vede stanco e li preferisce Vives. E’l’incubo di Juan Jesus prima, e di Pereira poi, quando Chivu è costretto ad uscire per infortunio. Assist al bacio, di destro, sul secondo gol di Meggiorini, sembra aver trovato continuità e poter fare il definitivo salto di qualità che da tempo ci si attende dal talento cresciuto nella Roma. DEVASTANTE

FLOP TORINO

R.BIANCHI 5 – Il suo ingresso in campo è a dir poco dannoso. Poco funzionale agli schemi offensivi rodati di Ventura, che con Barreto-Meggiorini sembra aver ritrovato la brillantezza perduta dopo il primo anno a Bari, ha tra i piedi l’occasione della vita a 5 minuti dal termine. Solo in area di rigore, tutto il tempo per stoppare e portarsela avanti, con Meggiorini al suo fianco liberissimo davanti ad Handanovic, sceglie invece di tirare di prima intenzione facendone uscire un tiraccio che si spegne al lato. In scadenza a giugno, le scelte di tecnico e società sembrano essere chiare. ABULICO

SANTANA 5 – Il toro attacca solo dalla parte di Cerci, e se ne capisce subito il motivo. Più generoso del romano nei ripiegamenti difensivi, paga evidentemente in lucidità quando deve spingere e puntare l’uomo. Il fatto che quest’uomo sia Zanetti complica ulteriormente le cose. Mai uno spunto degno di nota, solo qualche tiraccio sparacchiato in tribuna. EVANESCIENTE

Orazio Rotunno

 

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.