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Diritto di voto negato agli studenti Erasmus

ROMA, 18 GENNAIO – Si avvicina il week-end delle elezioni politiche e un nuovo caso rischia di aumentare le polemiche in vista del voto. Non si tratta questa volta di liste, candidature o firme: il problema sono i venticinquemila studenti italiani del programma Erasmus che momentaneamente risiedono all’estero per motivi di studio.
Nel decreto legge (d.l. 232/12) per la convocazione delle elezioni, all’articolo 2 sono elencate le categorie di residenti all’estero aventi diritto di voto in attuazione dell’articolo 48 della carta costituzionale. A sorpresa nella lista non figurano, forse per una semplice dimenticanza, gli studenti Erasmus, una comunità di ben venticinquemila persone, di fatto uno tra i più grandi gruppi di italiani all’estero. La polemica, anche grazie alle associazioni studentesche, sta rapidamente montando su internet e già oggi la notizia è stata ripresa da alcuni giornali. Quello che viene chiesto è la semplice correzione del decreto legge, naturalmente nel più breve tempo possibile visto che mancano meno di quaranta giorni al voto. Se questa operazione non fosse possibile, in alternativa, è stata avanzata la richiesta di prevedere dei rimborsi per i biglietti aerei da destinarsi agli studenti che vogliano tornare a casa per votare il 24 e 25 febbraio; rimborsi già previsti, ad esempio, per i fuorisede all’interno del territorio italiano.
Questa è solo l’ultima delle polemiche riguardante le modalità di voto all’estero, il che non deve sorprendere visto che la possibilità di voto per gli italiani all’estero è recente (dalle politiche del 2006) quindi è normale che la macchina organizzativa sia ancora da rodare e non è impossibile incappare in sviste come questa.
Giulio Figlia
