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Serie A, il bilancio del calcio italiano nel 2012

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SerieAGrROMA, 4 GENNAIO – L’anno che si è chiuso, è stato particolare per il calcio italiano, che forse dopo alcuni anni bui e di difficoltà, sta forse ritrovando uno spiraglio di luce. Il campionato di Serie A 2011-2012 è stato il numero 110 e l’80° a girone unico, che ha visto il calcio italiano cambiare. Sono stati modificati i criteri di accesso alle competizioni europee, la serie A perde una posizione nel ranking UEFA a vantaggio dei nostri cugini tedeschi, saranno solo cinque le squadre italiane che potranno qualificarsi. Le prime due classificate in campionato vanno direttamente alla fase a gironi della UEFA Champions League, mentre la terza farà i preliminari. Per ciò che riguarda la UEFA Europa League invece saranno qualificate la quarta e la quinta, più la vincente della coppa Italia.

LA RINASCITA DELLA SIGNORA – La stagione 2011- 2012, è la stagione che vede la rinascita della Juventus, che si laurea campione d’Italia con una giornata d’anticipo e senza aver mai perso una partita, la formazione di Antonio Conte attraverso un giuoco veloce e solido riesce dove altri hanno fallito.
Quest’anno appena concluso è anche l’anno in cui il Napoli, ritorna alla vittoria di un importante trofeo, si aggiudica la Coppa Italia, che mancava alla città partenopea dalla stagione 1986-1987.
Sul finire del campionato un nuovo scandalo avvolge nuovamente il calcio italiano, le presunte combine, fanno sprofondare nuovamente verso il basso la serietà del nostro calcio.

ITALIA, EURO-MERAVIGLIA – Ma come se fosse una prova d’orgoglio, fuori da qualsiasi pronostico, l’Italia del C.T. Prandelli meraviglia un’intera nazione. Attraverso un giuoco solido ma anche bello tiene testa alle favorite per la vittoria dell’europeo.
Dopo aver pareggiato con la Spagna campione del mondo e dell’Europeo in carica, l’Italia batte prima l’Inghilterra e poi la temutissima Germania, per presentarsi in finale nuovamente con la Spagna.
Davanti al predominio della Roja l’Italia si è dovuta arrendere, posizionandosi comunque con un ottimo secondo posto.

GLI SCANDALI, LE CESSIONI E I NUOVI GIOVANI – Dopo un estate passata sui giornali per via del calcio scommesse, comincia la nuova stagione calcistica, dove il campionato italiano vede portarsi via i pochi grandi campioni stranieri ancora presenti.
I soldi delle società straniere permettono di depredare i campioni dalle nostre squadre, ed è cosi che Ibrahimovic e Thiago Silva finiscono in Francia al Paris Saint-Germain al quale si aggiunge anche Lavezzi.
Questa soluzione che potrebbe sembrare una debacle per il calcio italiano, invece si scopre un ottima soluzione. I vari Insigne, Florenzi, De Sciglio, El Shaaraway, Destro, hanno la possibilità di mettersi in mostra anche nella serie maggiore, cosa che prima non potevano fare in quanto oscurati dall’ombra di campioni esteri.

TORNA IL BOEMO, LA JUVE DOMINA – La stagione 2012-2013 è quella che vede ritornare Zeman ad allenare una società della massima serie, dopo l’ultima stagione alla guida del Lecce nel 2004-2005.
La stagione si chiude come era iniziata con la formazione juventina in testa alla classifica che si aggiudica il titolo di campione d’inverno.
Quello che è più sorprendente è invece il campionato della Fiorentina che dopo alcuni anni in chiaro scuro, chiude l’anno al terzo posto, grazie ad una attenta gestione dei giocatori da parte di mister Montella ed una mirata campagna acquisti. Non meno importate è rivedere sei squadre italiane che chiudono l’anno qualificandosi alla fase successiva delle varie competizioni europee.

L’auspicio per il nuovo anno è che il calcio italiano continui sulla strada della valorizzazione dei propri talenti, e che attraverso di loro anche la nostra nazionale possa ottenere risultati significativi
in vista della FIFA Confederations Cup di quest’estate( girone con Brasile, Giappone e Messico) , e del mondiale che si svolgerà in Brasile nel 2014.

Matteo Lombardi

Giornalista pubblicista, coordinatore presso SportCafe24 da oltre due anni. Amo lo sport in ogni sua forma e disciplina, raccontandolo con la voce di chi spesso non ne ha una, con un unico valore trainante. La verità: nel più profondo dei suoi significati.