Cronaca
Molti lo temono, noi lo intervistiamo: ecco a voi il diavolo!
“Provi a mettersi nei miei panni: fin da bambino ho patito le pene dell’inferno, nessuno accettava la mia diversità. ‘Maestra! Maestra! Luci ha la coda!’… oppure ‘Maestra! Maestra! A Luci stanno spuntando le corna!’… Tutto così. E guardi che ai miei tempi non era mica come oggi… di scarpette speciali per gli zoccoli non se parlava neppure, e se a 7 anni avevi già il pizzetto erano cavoli tuoi: marchiato a fuoco per l’eternità”.
SYMPATHY FOR THE DEVIL – E’ un Lucifero davvero cupo e dimesso quello che si presenta davanti ai nostri taccuini per una breve chiacchierata sul boom degli esorcismi (e non solo). Distante anni luce dall’immaginario comune – quello che lo ritrae come un caprone tenebroso e possente – il nostro interlocutore è in realtà un ometto vagamente ovino e alquanto insulso, un signor qualunque che nessuno potrebbe mai sospettare di essere quello che è (“Fino a qualche tempo fa lasciavo ancora una leggera scia di zolfo, poi ho finalmente trovato il deodorante giusto e ora passo inosservato. Anche sui mezzi pubblici”). Cinquant’anni o giù di lì, calvizie incipiente e alone sulle ascelle della camicia, Lucifero è davvero un buon diavolo, e i suoi modi gentili ci conquistano fin dall’inizio.
Ci parli un po’ di lei…
“Mah, che vuole che le dica – risponde il principe degli inferi scuotendo il capo – è da quando sono nato che sono vittima dei pregiudizi. Mi ritengono il responsabile di tutti i mali del mondo, ma in realtà io non ho fatto niente: la colpa è solo degli uomini. Sa che le dico? Più che un caprone io mi sento un capro. Espiatorio. Questa è la verità…”.
Sicuro di avere la coscienza immacolata?
“Ma no, certo che no! Anche io sono un peccatore, che diamine, come tutti in fondo. Ho creduto in Renzi, ad esempio, e solo per questo mi farò 1000 anni di purgatorio. Ma un conto è andare di tanto in tanto su certi siti, sì…lo ammetto – aggiunge il diavolo con un sorriso imbarazzato – un altro è dire che ci sono io dietro a tutto ciò, che sono io quello che porta gli uomini sulla via della perdizione. Ma come, scherziamo? Se fosse così mi potrei permettere la villa con piscina e campo da tennis, e invece sto in un monolocale al Tiburtino”.
Ah, io pensavo che il suo look così poco appariscente rispondesse alla necessità di non dare nell’occhio…
“Magari! Se c’ho le pezze ar culo – perdoni l’espressione – è perché me la passo male. Ha ragione Salvini: diamo la precedenza agli italiani, poi penseremo agli immigrati”.
Perché, lei è italiano?
“Sì. Fa parte della pena che devo scontare in questa vita…”.
E cosa fa per tirare avanti?
“Oh, piccoli lavoretti qua e là, cose occasionali”.
Cioè? Sia più preciso…
“…Qualche ospitata nelle discoteche di tendenza, ad esempio, o ai raduni di satanisti: bevo sangue, mangio lucertole, cose così… Faccio intrattenimento, insomma”.
E’ vero che l’ha invitata pure Bruno Vespa?
“Io non so chi ha messo in giro questa voce… Ma le pare? Quello invita diavoli veri, mica uno come me”.
A proposito: che ne dice del boom di esorcismi di cui si fa un gran parlare in questi giorni? Sempre più italiani credono di essere posseduti da lei…
“Dico che è roba da matti, nel vero senso della parola. D’altra parte, cosa vuole, qui si parla di un business gigantesco: la gente che ci mangia sopra è tantissima! E non conviene a nessuno, nemmeno a voi giornalisti, che in queste cose ci sguazzate, dire la verità… Quello che mi fa incazzare – aggiunge belzebù con un lampo finalmente luciferino negli occhi – è che tutto questo giro di soldi e di potere ruota intorno a me – capisce? – eppure della torta che ne esce io non vedo neppure una briciola. A loro le regge, a me il monolocale… Le pare giusto?”.
“Loro” chi, scusi? Chi è che si pappa tutta la torta?
“…Lasciamo perdere, ho già abbastanza guai”.
Allude alla Ch…?
“Oh, accidenti! Si è fatto tardi! La ringrazio – dice Lucifero alzandosi di scatto dalla sedia – è stata davvero una piacevole conversazione, ma stasera devo apparire in una nuvola di fumo a una festa di compleanno e c’è lo sciopero dei bus. Devo proprio scappare…”
Aspetti, solo un’ultima domanda: qual è la sua squadra del cuore?
“Guardi, io amo il Milan (0-1 nel derby contro l’Inter, ndr) e il Manchester United (1-2 contro il Psv Eindhoven in Champions League) in ugual misura: non è proprio un bel momento”…
E già, povero diavolo. Ora ci manca solo che diano la colpa a lui anche per questo…
Enrico Steidler