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Stephan El Shaarawy, il Milan deve ripartire dal Faraone
Pubblicato
7 anni fa|
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Roberto Cusimano
Il Milan 2015/16 sarà molto diverso da quello apprezzato ieri sera contro il Torino, alcuni elementi tuttavia non cambieranno anzi ce n’è uno che si candida a diventare uno dei pilastri da cui ripartire poiché ha dimostrato, infortuni permettendo, di poter essere decisivo per la squadra perché ha quel vizietto tanto caro agli attaccanti di razza, il vizio del gol. E’ un giovane dai piedi buonissimi, lo si riconosce a distanza grazie alla sua inconfondibile cresta e dal numero di maglia che coincide con il suo anno di nascita: Stephan El Shaarawy rappresenterà senza nessun dubbio il futuro del club rossonero. Suo padre è egiziano, sua madre svizzera ma lui è nato a Savona e pur avendo il doppio passaporto si considera italiano a tutti gli effetti. Nasce come attaccante esterno sinistro ma sa svariare in tutto il reparto offensivo, si ispira a Kakà ed è considerato uno dei migliori prospetti nel panorama internazionale. Facciamo un passo indietro e ripercorriamo la sua pur breve carriera calcistica.
GLI INIZI – Stephan è cresciuto in una piccola società savonese chiamata Ligino, a 14 anni gli arriva la chiamata dal Genoa che lo fa giocare nel suo settore giovanile. Con i grifoni il 21 dicembre 2008 il Faraone fa il suo debutto ufficiale nel massimo campionato diventando (ad appena 16 anni e 1 mese) il più giovane esordiente con la maglia del Genoa, inoltre entrerà a far parte anche della top ten dei più giovani esordienti in Serie A. Durante quella stagione continuerà comunque a far parte in pianta stabile della formazione Primavera con la quale ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa (in cui ha segnato una doppietta). L’anno seguente, sempre con la Primavera, l’attaccante ligure conquisterà anche il Campionato battendo nella finalissima l’Empoli 2-1.
Il Genoa per la stagione 2010/11 decide di darlo in prestito al Padova in Serie B, squadra con la quale El Shaarawy disputa un ottimo campionato. Il 10 settembre 2010 arriva la sua prima rete tra i professionisti, siglata nella vittoria per 4-0 ai danni della Reggina, poi però tra ottobre e dicembre è costretto a fermarsi ai box a causa di una tendinopatia rotulea. Tornerà a gennaio e disputerà quasi tutte le gare del girone di ritorno, il suo Padova conclude la stagione sesto l’ultimo posto utile per i play-off. Dopo aver eliminato il Varese in semifinale, i padovani devono arrendersi al Novara che al termine del doppio confronto accede in A. Non sono bastate le sue sette reti per regalare la massima serie alla società allora allenata da Dal Canto.
IL TRASFERIMENTO AL MILAN – Dopo l’esperienza a Padova il diciannovenne El Shaarawy riceve le attenzioni del Milan che lo acquista in comproprietà per 7 milioni di euro più la cessione (sempre in comproprietà) di Alexander Merkel. Il 18 settembre 2011 debutta con la maglia rossonera al “San Paolo” nella gara persa dal Milan 3-1, la giornata seguente trova la prima rete nella gara in casa contro l’Udinese (finita 1-1). Le altre “prime volte” di ElSha avverranno a metà gennaio con la prima rete in Coppa Italia contro il Novara e nel marzo del 2012 con il debutto in Champions League nella sciagurata trasferta del Milan all’ “Emirates” contro l’Arsenal (0-3). La sua prima stagione in rossonero si concluderà con 28 presenze e 4 reti, il Milan decide di puntare su di lui e risolve a suo favore la compartecipazione con il Genoa. Il mese seguente l’attaccante firma un quinquennale che lo legherà al club fino al 2017 (poi ulteriormente rinnovato fino al 2018). La stagione 2012/13 sarà dai due volti per il Faraone, ad un fantastico girone di andata (per lui 14 reti) ha fatto seguito un deludente girone di ritorno caratterizzato da appena due marcature tra cui quella nel derby che è valso il pareggio. Gli ultimi due anni sono stati un continuo calvario per la punta italiana, i tanti infortuni non gli hanno permesso di esprimere il proprio talento. L’anno scorso ha collezionato appena una decina di presenze a causa di una rottura della fibra muscolare, la frattura del quarto osso metatarsale e un infortunio alle vertebre. Quest’anno invece è stato presente per quasi tutto il girone d’andata ma le sue prestazioni sono state incolori, come la stagione del Milan. All’inizio di febbraio è stato costretto di nuovo a fermarsi per un’altra frattura all’osso metatarsale (stavolta il quinto) ed è rientrato in campo solo ieri. La sua presenza in campo si è vista, eccome: ha giocato bene e ha siglato due reti importanti per la vittoria del Milan ma soprattutto per il suo morale.
EL SHAARAWY E L’ITALIA CHE VERRA’ – La Nazionale allenata da Conte, soprattutto nel reparto offensivo, è un cantiere aperto. Nessuno di quelli che finora ha chiamato nella sua gestione può sentirsi sicuro di partecipare ai prossimi Europei che si giocheranno nel 2016. In questa lista comunque spera di esserci Stephan El Shaarawy, a deciderlo sarà il campo ma le qualità di certo non gli mancano e, ripetiamo, se gli infortuni lo lasceranno in pace il prossimo anno ha le carte in regola per disputare un campionato da protagonista (certo dovrà essere supportato da un Milan all’altezza e non come quello inguardabile di quest’anno). Il Faraone ha giocato con tutte le Under italiane, dall’Under 16 fino all’Under 21 riuscendo sempre a segnare almeno una rete. L’esordio con la nazionale maggiore è avvenuto nel Ferragosto 2012 a Berna nell’amichevole persa contro l’Inghilterra, nel novembre dello stesso anno ha siglato la prima rete con gli Azzurri sempre in amichevole e nel 2013 ha fatto parte della Confederations Cup disputata in Brasile.
Roberto Cusimano
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