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Xherdan Shaqiri tra presente (l’Inter) e il futuro
Doveva essere il super colpo messo a segno dall’Inter per rilanciare le proprie ambizioni di classifica e tentare di arrivare in fondo all’Europa League ma non si è rivelato affatto così decisivo. Xherdan Shaqiri, centrocampista albanese naturalizzato svizzero, è stato il primo rinforzo del mercato di gennaio da parte dei nerazzurri che lo hanno acquistato dal Bayern Monaco in prestito con riscatto fissato a 18 milioni. E’ giovanissimo ma ha già vinto praticamente tutto a livello di club con le maglie di Basilea e soprattutto Bayern Monaco, si è inoltre aggiudicato diverse volte il premio come miglior giocatore svizzero e, proprio con la maglia della Nazionale elvetica, ha attraversato tutta la trafila dall’ Under 17 alla Nazionale maggiore con cui ha già segnato 15 reti.
UN RAGAZZO DOTATO – Ha appena 23 anni e probabilmente è destinato a crescere, certo difficilmente in altezza (misura appena 169cm), ma ha sviluppato una muscolatura davvero invidiabile (peso complessivo 72 kg di cui circa la metà contenuti nei polpacci, da far paura!) comunque scherzi a parte è difficile vedergli perdere un contrasto anche con difensori magari più esperti di lui, è veloce, bravo nel dribbling ed ha un ottimo sinistro che gli ha permesso finora di realizzare parecchie reti partendo da ala destra, accentrandosi e scagliando nella porta avversaria grandissime conclusioni, è un genere di azione che rappresenta il suo marchio di fabbrica.
L’ESORDIO CON IL BASILEA – Shaqiri deve tutto al Basilea, club che fin dall’età di dieci anni gli ha permesso di giocare prima nelle giovanili, poi nella selezione primavera e infine nella prima squadra dove ha giocato tre grandi stagioni ed ha avuto la chance di debuttare prima in Europa League (stagione 2009/10) e successivamente in Champions League (2010/11). Durante la prima stagione colleziona quarantasette presenze segnando sette reti complessive, il suo Basilea affronterà nell’EL la Roma e nella prima partita del girone, in Svizzera, avrà la meglio anche se lui non aveva preso parte del match. L’anno dopo il debutto nella massima competizione europea contro il Cluj e anche stavolta il sorteggio mette nella strada degli svizzeri i giallorossi, squadra a cui segnerà nella gara di ritorno. Il terzo e ultimo anno regalerà alla sua squadra, oltre alla terza Super League consecutiva, gli ottavi di Champions, traguardo mai raggiunto prima. La partita della “storia” sarà quella contro il Manchester United vinta 2-1 (suoi gli assist per i due gol), poi però agli ottavi lo scontro contro il Bayern che spezzerà i sogni elvetici sconfitti sonoramente 7-0 in Germania.
IL TRASFERIMENTO AL BAYERN – Già a febbraio 2012 i bavaresi, rimasti impressionati dalle prestazioni del “nano magico”, avevano chiuso l’affare per portarlo a Monaco. L’affare è costato 12 milioni di euro, tenendo conto dell’età del giocatore, un buon affare. Sta di fatto che in una squadra come il Bayern Monaco dove i giocatori di qualità, soprattutto offensivi, di certo non mancano è difficile imporsi tranne che non ti chiami Messi o Cristiano Ronaldo. L’allenatore Heynckes stravede per lo svizzero e lo considera il primo dei rincalzi ma complice l’assenza di Ribery lo fa giocare titolare per buona parte della stagione tanto che Shaqiri colleziona ventisei presenze in Bundesliga segnando quattro reti e fornendo sei assist. Sarà un anno stellare quello dei bavaresi che centreranno il triplete grazie alle vittorie del Campionato (con sei turni d’anticipo), della Coppa di Germania (contro lo Stoccarda) e della Champions (contro il Borussia Dortmund). Anche l’anno seguente per Shaqiri le soddisfazioni a livello di club non mancheranno anche se le sue presenze diminuiranno, l’arrivo di Mario Götze nel reparto offensivo dei campioni tedeschi ha sfavorito lo svizzero, costretto a tanta panchina. Un infortunio rimediato nell’aprile del 2014 gli farà per altro terminare anzitempo la stagione.
TRA PRESENTE (L’INTER) E FUTURO… – Vista la tanta panchina al Bayern il 23 enne elvetico, seguito in passato anche da altri club tra cui la Juventus, a gennaio si è trasferito all’Inter con l’intento di giocare di più e recitare un ruolo da protagonista in questo finale di campionato. Debutta il 17 gennaio contro l’Empoli, segna la sua prima rete in Coppa Italia contro la Samp e poi segna ancora sia in campionato (contro l’Atalanta) che in EL (contro il Celtic) tuttavia il suo acquisto, la capacità di risolvere le partite, di regalare quelle fiammate che lo caratterizzavano con la maglia del Basilea e il suo scarso utilizzo, appena 13 presenze di cui sei da titolare, rimangono un po’ un mistero. Alcune voci affermano che non verrà confermato a giugno, altre che rimarrà sicuramente, la verità la sa solo Thohir. Di sicuro Shaqiri dovrà cercare di dimostrare il suo valore le prossime volte che verrà chiamato in causa, per esempio domani, complice la squalifica di Hernanes, lo svizzero giocherà titolare contro i bianconeri, un banco di prova importante in cui tutti si aspettano possa essere decisivo giocando da titolare, visto che finora le sue migliori prestazioni sono avvenute partendo dalla panchina. Bisognerà togliersi di dosso l’etichetta di “dodicesimo uomo”.
Roberto Cusimano