Focus
Inter: batosta nuova, storia vecchia
Cari tifosi nerazzurri, siamo alle solite. L’Inter ha perso di brutto in casa contro l’ultima in classifica, d’accordo; il capitano-samurai Nagatomo ha messo in scena un triplo harakiri da mani nei capelli (errore sul primo gol del Cagliari e doppia ammonizione), vero; la squadra sembrava una banda di pugili suonati ancor prima di salire sul ring, verissimo; Ekdal ha giganteggiato manco fosse Nordhal e…solo l’Inter ci può riuscire! Matematico. Ok, negare quanto elencato fin qui è semplicemente impossibile, ma…e con ciò?
“PAZZA INTER” (E NON SOLO) – Si dice che il popolo che non conosce la propria storia è condannato a riviverla, e l’istinto Mazzarricida che ora si diffonde a macchia d’olio fra i tifosi del Biscione è un bell’esempio – sotto questo aspetto – di “inevitabile” dejà-vu. Il problema del popolo nerazzurro, però, non è quello di ignorare il proprio passato: la Beneamata è “pazza“, infatti, perchè è capace di ribaltare un match segnando 3 gol negli ultimi 5 minuti (chi non ricorda, magari con qualche luccicone, Inter-Sampdoria 3-2 del 2004-2005, Martins, Vieri, Recoba e goduria immortale) e poi di perderne un altro facendosi asfaltare da un Lugano qualunque. E’ dal giorno della sua fondazione che l’Inter è così, pazza da legare, e i suoi innamorati – che lo sanno meglio di chiunque altro – stravedono per lei soprattutto per questo. Pazza Inter…amala.
QUESTIONE DI DNA – No, il problema degli interisti (si parla in generale, sia chiaro) non sta nel non conoscersi, ma semmai nel riconoscersi. Fateci caso: se ti amo perchè sei pazza, allora sono un po’ matto anch’io, è ovvio, e forse è per questo che perdo così facilmente la lucidità e la memoria. Basta un attimo di “follia”, infatti, basta una sciagurata sconfitta interna col Cagliari – che detto chiaramente ha fatto un partitone – ed ecco che la tifoseria nerazzurra reagisce in modo altrettanto “smodato” e “uterino“: l’hashtag #Mazzarrivattene impazza su Twitter, e ora il mister-panda (mai esonerato in carriera, roba da standing ovation) sta letteralmente facendo incetta di insulti e maledizioni. Tutto giusto, tutto “normale”? Sì, forse, se parliamo di “pazzi”.
Sia chiaro: qui non si tratta di ridimensionare le colpe del tecnico toscano (chi non ne ha?), ma di guardare al passato dell’Inter, quello più recente soprattutto, un periodo oscuro fatto di innumerevoli allenatori esonerati in corsa fra gli olè festanti di quello stesso pubblico che ora si mette in coda per bere il sangue di Mazzarri. Che risultati ha prodotto una simile girandola di tecnici “incapaci”, troppo “giovani” o troppo “vecchi” e comunque “non da Inter”? Che benefici ha portato ricominciare ogni volta da zero? Zero, zero o poco più, ma a quanto pare la “follia” intacca anche la memoria, e l’istinto Mazzarricida dei tifosi nerazzurri ne è la prova più appariscente.
Ora, d’accordo che è difficile – se non quasi impossibile – andare contronatura, ma purtroppo non c’è alternativa. O si fa uno strappo alla regola, e si mette la testa a posto almeno per un po’, o si faranno rivivere per l’ennesima volta i fantasmi del passato. #Calmaegesso, quindi, e non per Mazzarri, ovviamente, ma per l’Inter.
Enrico Steidler