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Dillo con un video, e il Borussia Dortmund sbaraglia i neonazisti

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“Calcio e nazisti non stanno bene insieme”. Ecco il messaggio, forte e chiaro come una pallonata dove non vorresti mai, che il Borussia Dortmund ha affidato a un video i cui protagonisti (un gruppetto di nostalgici che giocano a calci, più che a calcio, davanti a tre soli spettatori) vengono mostrati per quello che sono: una banda di fessi senza speranza. Agli ordini di un allenatore-Führer che dà inizio alle “ostilità” gridando a squarciagola all’attacco, ja!, le due squadrette di nostalgici si affrontano come in una partita fra scapoli e ammogliati su un fangoso campetto in mezzo al bosco, e tutti i simboli e i rituali del nazismo e dei suoi emuli (dal passo dell’oca al pastore tedesco, dall’ “uniforme” – anfibi e jeans – al braccio teso) vengono passati in rassegna e sbeffeggiati senza pietà.

L'allenatore-Führer protagonista del video del Borussia Dortmund

L’allenatore-Führer protagonista del video del Borussia Dortmund

COSI’ SI FA – Alla fine del match, costellato da innumerevoli ed esilaranti infortuni, lo scalmanato Führer prova a fare gol a porta vuota, ma resta vittima del suo stesso cieco furore (il pallone, scagliato con violenza, rimbalza sulla traversa e lo colpisce in testa). Così, mentre l’urlante fessacchiotto crolla tramortito nella melma e la colonna sonora – una marcia militare quanto mai azzeccata – si interrompe bruscamente, l’unico vincitore del memorabile scontro – il cane – si gode mugolando il suo trofeo, il pallone fatto a brandelli. Perfetto. Così si fa. Dato un obiettivo (colpire e affondare il nemico annidato fra la tifoseria giallonera e non solo) questo è senza dubbio il modo più efficace e intelligente per raggiungerlo, e il video, infatti, sta letteralmente spopolando sul web. Ne uccide più una pernacchia di mille bla-bla, questa è la regola aurea: il Borussia la conosce, e l’ha rispettata alla grande.

LANDIS DOCET – D’altra parte i precedenti e i modelli non mancano, e fra questi spicca la micidiale parodia dei neonazisti dell’Illinois. Ricordate i Blues Brothers? In quel film-capolavoro di John Landis, i due fratelli Blues (Jake-Belushi e Elwood-Aykroyd) vengono presi di mira da una masnada di nostalgici del Terzo Reich, che scatenano una caccia all’uomo destinata a finire nel modo più infausto e al tempo stesso sublime: dopo un lungo inseguimento in macchina, i due capi del partito neonazista dell’Illinois imboccano una strada in costruzione che si interrompe sull’orlo dell’abisso. Naturalmente i nostri eroi – già spietatamente derisi in tutto il film – non riescono a frenare in tempo, e mentre precipitano da un’altezza ridicolmente spropositata, il “luogotenente” guarda il suo “Führer” negli occhi e gli sussurra ti ho sempre amato.

Morale? I neonazisti, siano essi di Chicago o di Dortmund, sono inquietanti e pericolosi, ma anche – soprattutto – stupidi e ridicoli. E come tali vanno trattati.

Enrico Steidler

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