Football
Cori razzisti: sospesa Pro Patria-Milan, Boateng lascia il campo

BUSTO ARSIZIO, 3 GENNAIO – Anno nuovo, vita vecchia. L’esordio sarebbe sin troppo facile ma questa è la realtà. Vecchia è la mentalità becera di certa gente che è già un complimento definire tale. Esiste ancora chi nel 2013 perde una mano o la vista per esplodere un petardo a capodanno, chi ammazza un proprio simile solo per un piccolo diverbio e chi fischia uno perchè non ha il suo stesso colore della pelle. Questo è quanto accaduto a pomeriggio in Pro Patria-Milan: un gesto talmente stupido da non trovare spiegazioni logiche.
BOATENG IL PRIMO A SFILARSI LA MAGLIA, A RUOTA I COMPAGNI – 27 minuti di insulti, fischi e razzismo. Quasi mezzora di vergogna, alla quale Boateng non ha saputo più resistere. Oggetto di continui fischi lui, Muntari e Niang. Motivo? il solito, vergognoso, a sfondo razzista. Tutti i giocatori del Milan hanno seguito il ghanese negli spogliatoi, vano ogni tentativo di rientro in campo. La partita è stata dunque definitivamente annullata. I giocatori hanno durante la partita richiamato l’attenzione dell’arbitro ma ciò non è servito a niente. A fischiare è stato uno sparuto gruppo della tifoseria della Pro Patria, militante in seconda divisione.Irremovibile Boateng al 27esimo minuto, quando si è tolto la maglia e ha lasciato per primo il prato verde.
E’ lecito chiedersi se la stessa presa di posizione sarebbe avvenuta in una partita ufficiale, ma ora questo non ha importanza. In questi casi si è soliti dire che occorre applicare leggi severe, cambiare la mentalità e far sì che tutto ciò non capiti più. Ma la storia insegna che anche queste sono parole gettate al vento e che ogni anno si porta via carico di ignoranza e stupidità senza fine.
Orazio Rotunno
