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Pallone d’Oro, tra le proteste del Real Madrid e la gioia di Rodri, come sono andati gli “italiani”?

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Pallone d'oro

Ho capito che il calcio è uno sport collettivo, grazie al City, allo staff, ai giocatori. Senza di loro non ce l’avrei fatta“. Non nasconde l’emozione Rodri mentre fa il suo discorso di ringraziamento dopo aver vinto il Pallone d’Oro. Sale le scale del palco in stampelle, a causa dell’infortunio al ginocchio, aiutato da Didier Drogba. Ad attenderlo c’è George Weah, l’unico calciatore africano a vincere il premio, nel 1995.

Triplete con il Manchester City nel 2023, vittoria dell’Europeo con la Spagna nel 2024, il centrocampista spagnolo, classe 1996, è uno degli emblemi del calcio “alla Guardiola”. Eppure la sua vittoria ha suscitato non poche polemiche.

Rodri con il Pallone d'Oro. Fonte Foto: Reuters

Rodri con il Pallone d’Oro. Fonte Foto: Reuters

Le proteste del Real Madrid: nessuno sul palco

Al secondo e al terzo posto finiscono due calciatori del Real Madrid: Vinicius Junior e Jude Bellingham. Che però decidono di non salire sul palco, in segno di protesta per l’assegnazione del premio. Una polemica che viene amplificata anche da Carlo Ancelotti, premiato come miglior allenatore, che interviene tramite i suoi profili social con un messaggio laconico, in cui non menziona la Uefa e nessun’altra organizzazione: “Voglio ringraziare la mia Famiglia, il mio Presidente, il mio Club, i miei Giocatori e soprattutto Vini e Carvajal”.

Più diretto è invece Eduardo Camavinga, che sempre sui social scrive: “Questa è la politica del calcio“. E poi, rivolgendosi a Vinicius: “Sei il miglior giocatore del mondo e nessun premio può dire il contrario“. Un Pallone d’Oro al veleno, insomma, di cui si continuerà a parlare ancora per un po’. Fino a quando il campo non darà nuovamente le sue sentenze.

Lautaro. Fonte Foto: FC Inter 1908

Lautaro. Fonte Foto: FC Inter 1908

Pallone d’Oro, tra Lautaro e i romanisti

Ma guardiamo adesso agli affari nostri, quelli dei club italiani, rappresentanti anche loro sebbene senza grandi velleità di vittoria. Il più alto in classifica è Lautaro Martinez, bomber dell’Inter che si è piazzato settimo, dietro Kylian Mbappè, Erling Haaland e Dani Carvajal. 20esimo posto per Hakan Calhanoglu, mentre in fondo alla graduatoria troviamo Mats Hummels, 29esimo, e Artem Dovbyk, 30esimo.

I due romanisti avevano ottenuto la candidatura ovviamente per quanto fatto vedere rispettivamente con Borussia Dortmund e Girona. E ironia del destino passeranno dalla notte di gala tra i più grandi calciatori del mondo a quell’inferno, metaforico ovviamente, che è attualmente Trigoria. Che i due stiano pensando alla fuga non è poi così assurdo pensarlo.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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