Connect with us

Non Solo Sport

La storia di Mateo Retegui: tra calcio e hockey. E le radici siciliane

Pubblicato

|

Retegui, uno dei potenziali protagonisti di Israele-Italia

Gasperini ha il pregio di trasformare in oro tutto quello che tocca. Guardate Retegui, ad esempio. Tripletta nel 5 a 1 con cui l’Atalanta ha sconfitto il Genoa, primo posto nella classifica marcatori, settima rete stagionale.

Retegui, oggi, è senza dubbio il miglior attaccante italiano. Una risorsa per la Dea, un tesoro prezioso per Spalletti. Un gioiello la cui storia parte da lontano. E che oggi riscopriamo insieme.

Tra hockey e calcio, sotto lo sguardo di Totti

Una vita che non si intreccia solo con il pallone per Mateo Retegui, nato nel 1999 a San Fernando, una cittadina della provincia di Buenos Aires. Una vita che si lega anche all’hockey su prato, uno sport che ha segnato profondamente la sua famiglia.

Fin dall’infanzia, infatti, Retegui ha alternato il calcio e l’hockey, essendo figlio di Carlos José “El Chapa” Retegui, leggenda dell’hockey su prato e allenatore della nazionale argentina, vincitore di un oro olimpico a Rio 2016 con la nazionale argentina di hockey su prato maschile e un titolo mondiale con la squadra femminile. Con un papà così, il giovane Mateo non può che crescere con la passione per entrambi gli sport. Anche la sorella, Micaela, segue le orme del padre e vince la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Presto, però, la passione del calcio inizia a farsi sentire. La svolta è arrivata nel 2016, quando, durante una partita sulla spiaggia di Pinamar, Diego Mazzilli, un osservatore del Boca Juniors, rimane folgorato. È arrivato il momento di abbandonare l’hockey e di iniziare a segnare. Anche se il percorso, all’inizio, non è stato facile: Estudiantes e Talleres, poi l’esplosione al Tigre, dove lo nota anche Francesco Totti, che lo vuole nella sua agenzia di scouting.

Il legame con l’Italia di Mateo Retegui

La storia di Mateo Retegui non sarebbe completa, però, senza parlare delle sue radici italiane. Nonostante sia nato e cresciuto in Argentina, l’attaccante dell’Atalanta ha ottenuto il passaporto italiano grazie a suo nonno materno, Angelo Dimarco, originario di Canicattì, in Sicilia. Un legame con l’Italia che ha permesso a Mateo di essere convocato nella nazionale azzurra, prima dal CT Roberto Mancini e poi da Luciano Spalletti.

La strada che intraprese il nonno di Retegui fu quella che seguirono tanti altri: lasciare indietro il paese, andare nel nuovo mondo, in Argentina, alla ricerca di una vita migliore. Una vita migliore per sé e per i propri figli. Per la propria famiglia. Forse è proprio il caso di dire che ci è riuscito. E ora quella strada fatta tanti anni fa, è stata percorsa al contrario dal nipote. Una bella storia di sport. Una bella storia di vita.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *