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Michele Di Gregorio, un guerriero per la Juventus

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Di Gregorio

Ti difenderò da incubi e tristezze, ti riparerò da inganni e maldicenze”. La canzone di Marco Mengoni si presta bene come inno per un portiere. Parla di difesa, di protezione, parla di supereroi. È la canzone preferita di Michele Di Gregorio, anche se nelle cuffie, prima di ogni partita, si spara un po’ di sano rap.

In un’intervista però ha detto che è questa la canzone che gli dà più carica, che sente più sua. Forse proprio perché parla di piccoli eroi normali, parla di vittorie, del bene che sconfigge il male. Parla di un guerriero, proprio come Di Gregorio.

Di Gregorio. Fonte Foto: Juventus News 24

Di Gregorio. Fonte Foto: Juventus News 24

Nel segno del padre

Piccoli eroi normali, dicevamo. Di Gregorio è piccolo, ha solo 13 anni, quando papà Marcello se ne va. Come si resiste a una perdita del genere? Con la forza, anche quella che ti dà il calcio. All’epoca il portiere gioca nelle giovanili dell’Inter, dove è entrato che aveva 7 anni. È di Corsico, alle porte di Milano, ma la famiglia viene da Matera. Una famiglia composta da mamma Agata, la sorella Angela e poi la nonna e zio Gianni. Il papà non c’è più ma è sempre presente. Sul braccio, dove Di Gregorio si è tatuato il nome. Nel nome del figlio, il primogenito, che si chiama Marcello come il nonno.

E poi nel mestiere che fa, perché se oggi è portiere lo deve a lui. “All’inizio non volevo andare, è stato mio papà Marcello a convincermi dicendomi di provare liberamente. Ogni tanto volevo smettere perché vincevamo con tanti gol di scarto ed ero impegnato poco – ha raccontato – Mi ha convinto ancora papà dicendo testuali parole: che sarebbero arrivate sfide contro squadre più forti”. E quelle sfide sono arrivate davvero, finalmente.

Di Gregorio. Fonte foto: Fanpage

Di Gregorio. Fonte foto: Fanpage

La carriera di Di Gregorio

Dopo le giovanili all’Inter inizia l’apprendistato in provincia: Renate, Novara, Pordenone, tra Serie C e B. Poi nel 2020 passa al Monza e qui cambia la vita. In due anni conquista la Serie A, supera le 140 presenze con i brianzoli, attira le attenzioni delle big. A spuntarla, poche settimane fa, è stata la Juventus, che ha messo sul piatto 13,5 milioni più altri 4,5 per il prestito e 2 di bonus. “Un segno del destino, per Michele, che sempre all’Allianz Stadium è stato anche premiato in quanto migliore portiere dell’ultima Serie A” scrive la Juventus nel suo comunicato ufficiale.

Ora c’è da guadagnarsi la maglia da titolare, poi magari anche la convocazione con gli azzurri. “La Nazionale sicuramente è un sogno. Se mi pesa non essere stato ancora convocato? No, anche perché la qualità dei portieri è altissima”. Eccole le nuove sfide che diceva papà. Nuove sfide che non mancheranno mai nella carriera di un guerriero.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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