Osservatorio
Roma, Bonucci è a un passo ma la tifoseria si spacca
José Mourinho lo aveva detto: serve un difensore centrale. Smalling è ormai fuori dai radar, Ndicka partirà per la Coppa d’Africa, Mancini sta giocando da infortunato e Kumbulla deve ancora rientrare tra i convocati. Nella letterina a Babbo Natale, o meglio a Thiago Pinto, il nome dell’innesto nella retroguardia era il primo della lista.
Non sappiamo se quel nome rispondesse esattamente a Leonardo Bonucci. Sappiamo però che a corrispondere è sicuramente l’identikit: un giocatore pronto, affidabile, a costi contenuti visti i paletti che la Roma deve rispettare. E così l’ex Juventus, attualmente all’Union Berlino, è pronto a fare le valigie. Anzi: le ha già fatte, visto che ha passato le feste nella sua casa di Viterbo. Per la fumata bianca manca davvero poco. Per convincere i tifosi della Roma, invece, un po’ di più.
La tifoseria si spacca
“Chi non fischia Bonucci allo Stadio Olimpico non è un vero romanista” si legge in un commento sui social, sotto un articolo che annuncia la trattativa in fase di chiusura. “Continua la lunga lista di giocatori presi senza alcuna progettazione” dice un tifoso della Roma in un gruppo di notizie, mentre un altro è di poche parole: “Bonucci? No grazie”. Tra i video che stanno circolando di più in questi momenti c’è l’immagine dell’esultanza di Francesco Totti, in occasione di un Roma – Juventus del 2014, terminato 1 a 1, con il capitano giallorosso che viene rincorso dopo il gol proprio da Bonucci, che lo invita a non esultare e a tornare in fretta a centro campo.
Un profilo sicuro
Non mancano, ovviamente, anche tifosi disposti ad abbracciare il nuovo acquisto: “Se Mourinho si fida di lui, perché non dovremmo farlo noi?”, “Abbiamo bisogno di gente brutta, sporca e cattiva”, “Con questa difesa ci mettiamo pure a fare gli schizzinosi, ben venga un difensore esperto”. Esperienza, mentalità, voglia rivincita. Sono queste le armi e le qualità che porta con sé Leonardo Bonucci. Contro invece c’è un passato ingombrante, il peso di essere stato un simbolo di una squadra da sempre rivale della Roma, di un modo di fare e di vivere il calcio che è quanto di più lontano rispetto a quello che sentono come proprio i tifosi giallorossi.
Solo una persona può mettere tutti d’accordo: siede sulla panchina e il suo nome è José Mourinho. Se lui sarà soddisfatto, lo saranno anche i tifosi della Roma.