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La Lazio scopre “Taty” Castellanos, cosa significa il suo soprannome?

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Taty Castellanos. Fonte foto: Facebook Lazio

Alla terza gara consecutiva da titolare, Valentìn Castellanos ha convinto tutti. Prima l’esordio, timido, nella sconfitta contro il Milan a San Siro. Poi la bella vittoria per 3 a 2 contro l’Atalanta, durante la quale ha messo a segno un gol e un assist. Infine la partita di sabato sera, contro il Sassuolo, dove ha permesso a Felipe Anderson di aprire le danze.

Senza Ciro Immobile, insomma, la Lazio ha il suo centravanti vero, di razza, capace non solo di essere decisivo ai fini del risultato ma anche di mettere in campo tutta quella grinta tipicamente argentina che tanto piace ai tifosi. Ecco allora che il “Taty” Castellanos ha già convinto tutti. Ma cosa significa questo suo, strano, soprannome?

Castellanos ai tempi del New York City. Fonte foto: Wikipedia

Castellanos ai tempi del New York City. Fonte foto: Wikipedia

I motivi del soprannome “Taty”

Nato a Mendoza,  città di oltre 1 milione di abitanti nel dipartimento di Capital, in Argentina, nell’ottobre del 1998, Castellano cresce in una famiglia comune, come tante altre. È ancora un bambino, usciva per strada con la mamma e il papà, sopra un passeggino che però non funzionava benissimo. “Faceva un rumore che mi suonava come taty, taty. Mi divertivo a farlo muovere sempre e ripetevo ciò che sentivo per tutta casa – ha raccontato il nuovo bomber biancoceleste – quindi la mia prima parola fu ‘Taty‘, da quel momento tutti iniziarono a chiamarmi così. Avevo anche una vicina che casualmente si chiamava Tatiana, quindi tutto ha fatto sì che mi chiamassero Taty”.

E adesso è caccia al bonus per Castellanos

Niente “Animal”, niente “Tanque”, niente soprannome bellico, animalesco, militare. Castellanos non veste i panni di una persona che non è. Il resto lo dimostra in campo, come d’altronde ha sempre fatto. In Cile, con la maglia della Universidad, poi in Uruguay, quando veste i panni della Torque, infine a New York City, dove in quattro anni segna la bellezza di 53 gol prima del grande salto nel calcio europeo, a Girona. Anche qui sono 13 centri in 35 presenze, l’ennesima doppia cifra che adesso deve arrivare anche alla Lazio. È partita la caccia, insomma, anche perché nel contratto è previsto un importante bonus economico alla decima marcatura in campionato.

Un motivo in più per continuare a segnare e per spingere la Lazio più in alto in classifica. Una Lazio che con un Ciro Immobile a mezzo servizio e all’apparenza sempre più lontano dal progetto ha trovato finalmente il suo nuovo attaccante.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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